Unicredit, una delle principali banche italiane – attualmente alle prese con un poderoso piano di ripatrimonializzazione, parlerà sempre più spesso l’arabo. Il fondo sovrano degli Emirati Arabi Uniti ha infatti fatto sapere che salirà a quota 6,5 punti percentuali del capitale sociale della banca di piazza Cordusio, perseguendo una strategia di internazionalizzazione che dovrebbe rafforzare la posizione nella compagine societaria dell’azienda di credito.
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Investire in Unicredit è sicuro?
Unicredit è il più grande gruppo bancario italiano e uno dei big a livello europeo. Proprio per questo è normale che ci sia molta attenzione intorno ai titoli della banca che, negli ultimi mesi, sono stati soggetti a fortissimi ribassi. Non è un caso, quindi che in molti si chiedano se sia sicuro e vantagioso investire in Unicredit ora che le sue azioni si aggirano intorno a 0,70 euro. Da un lato c’è la possibilità di ottenere guadagni molto interessanti, dall’altra la paura di mettere i propri risparmi in balia dei capricci dei mercati con la possibilità di dover sopportare pesanti perdite.
I titoli bancari, infatti, stanno subendo l’andamento negativo dei titoli di stato pagando lo scotto del rischio default che i mercati hanno attribuito al nostro paese. Tanto per fare un esempio il solo titolo Unicredit ha perso, nell’ultimo anno, qualcosa come il 57% del suo valore arrivando vicino ai minimi storici del titolo (ossia 0,636 euro ad azione).
Unicredit: perdita preoccupa agenzie di rating
Gli analisti di Moody’s hanno messo sotto osservazione il titolo Unicredit. Una mossa che potrebbe essere l’anteprima di una possibile operazione di downgrade del debito di una delle principali banche italiane ed europee. A non convincere l’agenzia di rating, i dubbi sulle effettive capacità del gruppo di procedere alla ristrutturazione programmata, e invertire la tendenza negativa sui risultati di conto economico.
Realizzare un impianto fotovoltaico con Unicredit!
Il prestito fotovoltaico è uno strumento indispensabile per finanziare la realizzazione di impianti energetici eco sostenibili e stà cominciando ad essere offerto da un numero sempre maggiore di banche per agevolare chi vuole investire in questo settore, giudicato da molti come una delle risorse più importanti per il futuro economico ed energetico del nostro paese. L’italia non a caso può vantare una “naturale predisposizione” verso l’energia solare e sono molti gli analisti che puntano proprio sulle fonti rinnovabili come uno degli strumenti fondamentali per il rilancio della nostra economia.
Anche Unicredit, quindi, prevede questa forma di credito: si chiama Credit Express Energia ed è un finanziamento destinato al supporto della realizzazione di impianti energetici, potendo erogare fino a un massimo di 100 mila euro, da rimborsare in 120 mesi (solo nel caso di importi superiori a 31 mila euro), con l’applicazione di un tasso di interesse fisso che consentirà al debitore di poter conoscere con certezza l’importo delle rate costituenti il programma di rimborso.
Dynamik, il prestito flessibile di Unicredit!
La gamma di prestiti proposta da Unicredit è una delle più complete e ampie di tutto il mercato. Tra i tanti prodotti disponibili spicca Dynamic. Il finanziamento personale Dynamic è un prestito disponibile in tutte le filiali di Unicredit, in grado di permettere alla clientela di diventare beneficiaria di un’erogazione di un importo massimo di 30 mila euro, da restituire in piani di ammortamento di durata compresa tra i 12 e gli 84 mesi, caratterizzata dalla presenza di un tasso di interesse annuo netto scontato per tutte le operazioni fino al 30 giugno 2010 (8,50%).
Di norma, il prestito Dynamic può essere utilizzato per compiere delle operazioni di acquisto di beni ad uso strettamente personale, come per esempio mobili per la propria abitazione, o beni di consumo e durevoli, o ancora mezzi di trasporto.
SuperQuinto Inps di Unicredit per i pensionati
Il SuperQuinto INPS è un finanziamento (una cessione del quinto) che Unicredit rivolge a tutta la clientela pensionata INPS, che abbia necessità di ottenere un importo non superiore a 52 mila euro, da restituire in piani di ammortamento della durata compresa tra 2 e 10 anni, rimborsando le rate mensili attraverso una trattenuta sul cedolino della pensione da parte dell’istituto che eroga la prestazione ricorrente. L’importo richiesto incontra tuttavia un limite, come suggerisce il nome stesso del prodotto, nella quinta parte netta della retribuzione mensile, che costituisce la soglia massima di indebitamento.