Secondo quanto deliberato dal consiglio dei ministri francese, Parigi potrà presto annoverare una tassa sulle transazioni finanziarie. Un balzello che colpirà solamente le grandi aziende, e che – stando a quanto riportano le prime stime ufficiali in proposito – dovrebbe consentire alle casse statali transalpine di poter incamerare 1,1 miliardi di euro. Niente male, in un periodo di fortissime ristrettezze economiche, e di grandi tensioni sociali. Ad ogni modo, i più critici osservano come la Tobin Tax varata dalla Francia non sia affatto quella tassa sulle transazioni finanziarie sbandierata come la panacea delle divergenze finanziarie da Nicolas Sarkozy negli scorsi mesi.
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Tobin Tax, Cameron dice no
La Tobin Tax non s’ha da fare. Almeno, stando a quanto ritiene il premier britannico David Cameron, che alla sola idea di introdurre una normativa unica sulla tassazione delle rendite finanziarie, non sembra esser propenso ad effettuare le opportune aperture. Durante una recente intervista alla Bbc, Cameron ha infatti chiuso le porte in faccia a Sarkozy & soci: “Se i francesi vogliono introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie nel loro Paese” – ha affermato il premier britannico – “dovrebbero essere liberi di farlo.
Ma l’idea di una nuova tassa europea, quando quella stessa tassa non verrà introdotta in altri luoghi, non penso sia logica e la bloccherò”.