Shell, uno dei leader internazionali nel comparto petrolifero, afferma di aver chiuso l’esercizio 2011 con utili superiori a 28 miliardi di dollari. Un livello di redditività davvero straordinario, che fa il passo con le critiche (altrettanto straordinarie) che sta suscitando la decisione di rivedere i propri piani per il pensionamento dei dipendenti. La società britannica ha infatti conseguito un aumento dei profitti netti di 54 punti percentuali nel corso del 2011, per un volume – sottolinea il quotidiano Repubblica.it – pari a 2 milioni di dollari l’ora.
Nelle tasche degli azionisti finiscono così 10 miliardi e mezzo di dollari e – soprattutto – l’auspicio di una ritoccata in rialzo del dividendo da pagare ogni annuo.