La situazione dei mercati finanziari e delle economie di principale riferimento internazionale non è certamente delle più trasparenti e rosee. A complicare ulteriormente lo scenario si sono tuttavia posti con prepotenza gli ultimi dati provenienti dall’altra sponda dell’Oceano Atlantico, con le istituzioni statunitensi che hanno contribuito a rendere più difficoltose le interpretazioni sul livello di ripresa dell’economia locale e globale. Il Dipartimento del Commercio ha infatti pubblicato alcune analisi nelle quali è possibile evincere come l’economia statunitense abbia ripreso sì il proprio ritmo di crescita, ma lo stia facendo con una velocità ben inferiore a quella attesa dagli osservatori.
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Tasse al 45% secondo i conteggi Bankitalia
Secondo quanto afferma una ricerca condotta dalla Banca d’Italia, la pressione fiscale italiana giungerà presto al 45%. A rivelarlo lo stesso governatore Ignazio Visco che afferma come con la manovra Monti il peso delle tasse toccheranno una soglia record. “Le misure volte a raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013” – ricorda Visco nella sua spiegazione – “determinano una correzione del saldo nell’ordine di 20 miliardi in ciascun anno del prossimo triennio”.
Tradotto in termini più concreti, ciò sta a significare che “tenendo conto anche degli interventi adottati in estate, la correzione nel 2013 è pari a 76 miliardi. I nuovi interventi si concentrano per circa due terzi sulle entrate, portando la pressione fiscale intorno al 45%”.
Eurozona, tengono Pil e ordinativi
Tengono (almeno per il momento, verrebbe da dire) i principali elementi statistici economici dell’Eurozona. Stando a quanto afferma l’Eurostat, infatti, le economie dell’Unione monetaria stanno continuando a crescere, allontanando per qualche giorno i timori di una recessione imminente.