Il 2011 è stato un altro anno negativo per il mercato auto, con l’Unrae (l’associazione che rappresenta i marchi esteri all’interno della Penisola) che sottolinea addirittura come i volumi di affari riscontrati nell’esercizio appena concluso siano equivalenti a quelli del 1996. Un passo indietro di 15 anni, che rischia inoltre di acuirsi nel corso di un 2012 che si preannuncia particolarmente difficile per le quattro ruote.
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Auto, negativo il mercato europeo
Brutte notizie per il mercato auto europeo: nel corso del mese di novembre, infatti, le immatricolazioni di nuovi veicoli leggeri sono calate di 3,5 punti percentuali su base annua, per un volume che – in termini assoluti – è di poco superiore a 1,030 milioni di unità. A comunicare i dati ufficiali è stata l’Acea, l’Associazione dei produttori auto del vecchio Continente, secondo cui – dall’inizio dell’anno alla fine dell’undicesimo mese – le immatricolazioni sarebbero calate di 1,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Mercato auto, inversione di tendenza
Il mercato auto del vecchio Continente, nel mese di maggio, trova finalmente margini di respiro e di fuoriuscita – almeno parziale – dal grigio e lungo periodo calante nel quale era entrata, trascinando al ribasso le prospettive di recupero futuro e i dati presenti sulle immatricolazioni. Si tratta di una crescita momentanea o siamo davvero di fronte ad una forte ripresa del settore? Gli allarmismi dei mesi scorsi si sono rivelati fasulli o siamo solo di fronte ad una bolla destinata a scoppiare velocemente? Cerchiamo di fare un po di chiarezza analizzando i dati dell’Acea.
Stando a quanto sostiene, invece, l’Acea, durante il corso del quinto mese dell’anno le immatricolazioni nei 27 Paesi dell’Unione Europea e in quelli Efta, sarebbero salite del 7,6%, per un valore assoluto pari a poco più di 1,252 milioni di unità, e invertendo in tal modo la tendenza ribassista del mese di aprile, quando le immatricolazioni calarono del 3,8% toccando il livello di 1,128 milioni di unità.
Fiat: 30mila in Cassa Integrazione
Si sono fermate ieri, e fino al 5 Marzo, le fabbriche della Fiat che metterà 30 mila lavoratori in Cassa integrazione. La crisi economica, infatti, ha colpito in maniera estremamente dura il settore dell’auto e anche la casa torinese non è stata esente da un fortissimo calo delle vendite che ha costretto i vertici aziendali a decidere la chiusura temporanea degli impianti. Secondo Marchionne ci sarebbe un eccesso di capacità produttiva rispetto alla reale domanda di vetture in Europa. Richiesta che continua a calare di anno in anno segno che il mercato non è più in grado di assorbire la produzione delle singole aziende.
La notizia, che era già stata annunciata a fine Gennaio, è una conseguenza del mancato arrivo degli incentivi auto con cui la Fiat sperava di poter garantirsi un anno di vendite su livelli in linea con il 2009. Il mercato delle auto nuove è fermo e senza incentivi sono previsti ordini in calo rispetto alle previsioni.