Secondo quanto è emerso da diverse dichiarazioni da parte di esponenti vicini all’esecutivo, grazie alle operazioni della Guardia di Finanza per il recupero del sommerso, il Tesoro potrebbe essere in grado di destinare parte degli introiti a detassazione dei redditi, con conseguente beneficio per i milioni di cittadini italiani onesti, che pagano regolarmente l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Il governo sta valutando infatti di inserire nella legge delega l’obbligo di destinare una quota del tesoretto derivante dall’abbattimento dell’evasione fiscale alle già ricordate misure di detassazione.
evasione fiscale
Agli italiani piace l’evasione fiscale
Nonostante grandi proclami e rotte verso una maggiore consapevolezza dei danni che le pratiche “in nero” generano all’economia italiana, l’evasione fiscale è ben lungi dall’essere un comportamento rigettato da una buona parte degli italiani che, anzi, si dimostrano molto attratti dall’aggiramento delle normative fiscali.
Evasione fiscale, si stimano recuperi per 11 miliardi
Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha affermato che nel 2011 gli incassi derivanti dalla lotta all’evasione fiscale ammonteranno a quota 11 miliardi di euro. Una cifra notevole e irraggiungibile, sottolinea qualcuno. Tuttavia, Befera sembra essere certo dei propri auspici, cogliendo altresì l’occasione di smentire le voci di un condono, attualmente nemmeno in fase di sostanziale informativa nei confronti delle Entrate.
Evasione fiscale, quanti soldi con la manovra bis?
Stabilito che uno dei capisaldi della manovra correttiva estiva è la lotta all’evasione, rimane da capire quanti soldi saranno ottenuti dal contrasto a questa cattiva (e diffusissima) pratica italiana, valutato che non è possibile considerare le somme derivanti da questo intendimento quali certe, nella sostanza e nella dimensione. Come premessa dobbiamo dire che la lotta all’evasione fiscale in un paese come l?italia deve essere una priorità di tutti i governi, siano essi di destra o di sinistra, ma resta il fatto che non è possibile basare una manovra finanziaria di tale importanza su dati approssimativi di cui non si conosce l’entità.