Piazza affari sprofonda (-7%), malissimo i BTP

Giornata drammatica quella di ieri per le borse europee con Piazza Affari che è letteralmente precipitata in un abisso senza precedenti perdendo ben il 7%. Malissimo anche il tanto dibattuto spread tra BTP e Bund tedeschi che ieri ha toccato il record storico di 459 punti.

 

Non sono da meno anche i rendimenti dei nostri titoli di stato visto che sono saliti fino al 6,33% per i BTP con scadenza a 10 anni, mentre per quelli a 2 anni il rendimento è salito sopra il 5%. Tuttavia il dato più preoccupante è che male non è andata solo l’Italia… anzi. Molto male sono andate anche le altre piazze europee con i titoli di stato spagnoli che hanno fatto registrare uno spread di 384 punti e quelli francesi a 123 punti.

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Il costo di ogni parlamentare italiano

Quando si è cominciato a parlare di sacrifici da chiedere agli italiani per uscire dalla crisi economica sono stati in molti a chiedere che si cominciasse proprio dai costi della politica. In particolare gli italiani chiedevano di tagliare sia il numero che stipendio e benefici dei nostri parlamentari.

La risposta di alcuni “illustri” politici è stata che tagliando il numero dei parlamentari e abolendo alcuni loro privilegi il risparmio sarebbe stato minimo… meglio quindi alzare l’aliquota dell’iva al 21%!

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UE e FMI: come salvare Italia e Spagna

Momenti concitati tra FMI, banche centrali e UE per mettere appunto un piano di salvataggio che scatterebbe nel caso, sempre più probabile, di un eventuale contagio della crisi anche in Italia e Spagna. E a destare le maggiori preoccupazioni è proprio l’Italia che dopo la pessima asta che portato il rendimento dei bot al 6% desta sempre maggiori preoccupazioni.

I mercati non si fidano più delle promesse della nostra classe dirigente e il mostruoso debito pubblico che continua a crescere fa temere che non ci siano le possibilità di evitare il default.

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L’Italia al centro del vertice europeo

Ancora una volta il nostro paese è protagonista dell’economia europea. Ancora una volta, però, lo è in senso negativo tanto che i toni e le parole utilizzati dai principali leader dell’eurozona (Merkel e Sarkozy) ci hanno più volte accumunati alla Grecia.

Ascoltando la conferenza stampa dei 2 leader quello che traspare è un’immagine della politica economica italiana che ha perso di credibilità internazionale al punto che alla domanda “Il premier italiano vi ha rassicurato sui provvedimenti che prenderà il suo governo?” tutti si lasciano andare ad una risata poco elegante.

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Faib: a rischio chiusura 25 mila benzinai

Brutte notizie in vista per i consumatori che salvo sorprese dell’ultimo minuto si dovranno armare di molta pazienza e fare i conti con lo sciopero dei benzinai dell’8, del 9 e del 10 Novembre. La Faib (in accordo con la Fegica), infatti, ha indetto lo sciopero per protestare contro il Governo colpevole di non liberalizzare il settore.

Il problema, stando a sentire il Coordinamento nazionale delle 2 associazioni, è anche la cancellazione del bonus da parte del governo che riconosceva ai benzinai il ruolo di sostituto di imposta.

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Moody’s taglia il rating al debito italiano

Il verdetto era atteso ma la decisione di Moody’s di declassare il debito italiano da Aa2 ad A2 non poteva non generare clamore nel mondo dell’economia (meno) e della politica (molto di più). Perchè se da un lato c’è chi prova a minimizzare (vedi il governo) dall’altra parte c’è chi prova a trarre giovamento da questo ennesimo giudizio negativo (vedi le opposizioni).

La verità è che il nostro debito pubblico è mostruoso e la nostra economia non cresce ma non c’era bisogno certo ne di Moody’s ne di S.&P. (che ricordo aveva declassato il debito italiano da A+ ad A) per capirlo.

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