Secondo quanto afferma il Ministero dello Sviluppo Economico, sarebbero ben 230 i tavoli aperti per cercare una risoluzione alle situazioni di crisi di alcune tra le principali medie e grandi aziende della Penisola. Una situazione difficilmente sostenibile, che rischia di condurre per strada ben 300 mila lavoratori: tante infatti sono le risorse umane coinvolte in questo ben poco invidiabile scenario.
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Il 42% degli italiani teme di perdere il lavoro
Secondo quanto afferma la recentissima ricerca dell’Osservatorio Confesercenti – Ispo, il 42% degli italiani teme di perdere il proprio lavoro. Una percentuale di per sé piuttosto elevata, che tuttavia esprime tutta la drammaticità del dato solamente se confrontata a quanto veniva riscontrato ad inizio dell’estate, quando, ad essere preoccupati per la propria occupazione, era “appena” il 27% degli italiani.
Crisi: nessun Paese può dirsi al sicuro
Christine Lagarde, direttore del Fondo Monetario Internazionale nell’era post Strausse-Kahn, ha affermato che i legami commerciali e finanziari tra il vecchio Continente e l’Asia potrebbero influenzare la crescita economica. In altri termini, la crisi potrebbe rapidamente propagarsi verso l’Asia, in un contagio a catena che rischia di mandare l’intero Pianeta su livelli recessivi.
Grecia, haircut in vista
Si chiama haircut e, più comunemente, è una manovra che mira a tagliare il valore nominale di strumenti finanziari. Nella fattispecie, saranno i titoli di debito della Grecia a finire sotto le forbici dell’haircut, con buona pace di quei creditori che temevano l’avvicinarsi di questa mossa che, alla luce delle ultime notizie in merito alla crisi greca, sembra tuttavia inevitabile.
Il Rapporto tra Prestiti e crisi economica!
La crisi economica ha messo davvero in situazioni molto difficili la maggior parte degli italiani, soprattutto coloro che rappresentano la famiglia monoreddito o coloro che si trovano in cassa integrazione o sono stati licenziati. Sono queste categorie quelle più a rischio, ossia quelle che hanno e stanno pagando il conto più salato di una crisi economica provocata dalle banche e i cui effetti si sono scaricati sulle spalle dei soli cittadini onesti.
L’impossibilità di poter risparmiare ha fatto sì che ci fosse un ricorso sempre maggiore ai prestito, a causa di questa necessità il prestito ha mutuato la sua funzione.