La BCE rialza i tassi, e non è finita qui

La Banca Centrale Europea ha recentemente innalzato il livello dei propri tassi ufficiali di riferimento per le operazioni principali, portando la soglia dall’1,25% all’1,50%, con un apprezzamento del tasso ufficiale di 25 basis points, esattamente in replica di quanto già avvenuto alcuni mesi fa. Noi di economyonline.it avevamo ipotizzato anche la possibilità che il tasso di interesse rimanesse fermo all’1,25% in attesa degli ulteriori sviluppi della risoluzione del problema Grecia. Insomma una brutta notizia per chi ha un mutuo a tasso variabile e per tutti coloro dovranno prendere un fiannziamento per la casa nei prossimi mesi, cosa che non andrà certo a risollevare il mercato immobiliare italiano fermo, ormai da mesi, tanto da far registrare un -8% di crescita nel primo semestre 2011.

Si tratta del secondo rialzo dal livello minimo storico pari a un punto percentuale e, probabilmente, non sarà affatto l’ultimo del 2011.

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Tassi: rialzo o non rialzo… questo è il problema?

Nel mese di aprile, la Banca Centrale Europea ha portato in rialzo di 25 basis points il tasso ufficiale di interesse di riferimento, trascinando il consolidato 1% al nuovo livello pari all’1,25%. Ora il dilemma è: i tassi di interesse saranno nuovamente aumentati? A domandarselo sono, soprattuto, le famiglie che hanno stipulato un mutuo a tasso variabile e che potrebbero essere penalizzate da un ulteriore aumento dei tassi. Ovviamente molto dipende dalla fiducia che la BCE ha per la crescita dell’economia dell’eurozona per i prossimi anni, crescita che potrebbe essere rivista con stime al ribasso da qui alla fine dell’anno. Proprio per questo non è escluso che si decida di lasciare le cose così come sono in attesa di tempi migliori.

Ma andiamo con ordine. Come dicevamo ad Aprile la Bce ha deciso di uumentare i tassi di interesse. Ad accorgersene sono stati soprattutto i titolari di mutui a tassi di interesse variabile indicizzati al TUR della BCE, che hanno visto le proprie rate rincarare nel corso delle ultime due mensilità.

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Pareggio di bilancio: incertezza sui dati italiani

Pochi giorni fa abbiamo visto quali siano le stime del Fondo Monetario Internazionale sulla crescita economica italiana, sull’abbassamento del debito in proporzione al Prodotto Interno Lordo, e sulla flessione del deficit statale. Ad essere interessati ai conti italiani sono tuttavia anche altre istituzioni internazionali, come la Banca Centrale Europea, che ha infatti chiesto maggiore chiarezza al Paese in merito a come intenda raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio.

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