Aumentano le assicurazioni sui prestiti

Come abbiamo più volte ripetuto la crisi sta profondamante cambiando le nostre abitudini anche quando ci troviamo a dover affrontare la richiesta di un finanziamento. La paura di perdere il lavoro, infatti, ha fatto si che nel corso del 2012 siano aumentate in maniera consistente le polizze assicurative legate ai finanziamenti. Questo, almeno, è quello che emerge da uno studio condotto dal portale prestiti.it che dopo aver analizzato oltre 30 mila preventivi ha evidenziato che nel 26% dei casi le richieste erano comprensive di un’assicurazione. Si tratta di una percentuale estremamente alta ma assolutamente giustificata dall’attuale contesto economico che sta ttraversando il nostro paese.

prestiti e assicurazioni

L’interessante studio realizzato dal portale di comparazione prestiti mostra come e quanto siano fondamentali anche la durata e la finalità del finanziamento stesso. Ad esempio nei prestiti con durata inferiore ai 36 mesi la percentuale di persone che richiede una polizza a garanzia del capitale scende sotto il 23%. Questo perchè la crisi ha diffuso la paura dovuta all’incertezza sul futuro. Cosa accadrà da qui a 4-5 anni? Avro ancora un lavoro?

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Prestiti: in forte calo quelli per i motocicli

I dati diffusi oggi da prestiti.it, il portale dedicato alla comparazione di finanziamenti, dimostrano quanto sia forte il calo di vendite dei veicoli a 2 ruote. Secondo i dati riscontrati dagli esperti del sito, infatti, le richieste di finanziamento per l’acquisto di moto nuove o usate rappresenta ormai solo il 3% del totale dei finanziamenti. Un dato in forte controtendenza rispetto agli anni passati che testimonia il momento difficile che sta attraversando il settore in Italia. Non a caso pochi giorni fa sono stati diffusi i dati Acma sulle vendite registrate nel mese di Aprile dove spicca il -38,9% di motocicli venduti rispetto allo stesso periodo del 2011. Si tratta di un dato eloquente che testimonia la crisi che sta caratterizzando il mercato delle 2 ruote e, più in generale quello di tutti i veicoli comprese auto e mezzi da lavoro.

Ovviamente il comparto più penalizzato da questa crisi è quello relativo ai veicoli nuovi mentre per quanto riguarda l’usato si segnala un calo decisamente meno significativo. Basti pensare che ben il 78% delle richieste di prestito riguarda l’usato con un importo medio di circa 4700 euro da rimborsare in 46 mesi.

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Aumentano le richieste di prestiti per le auto usate

In un contesto economico difficilissimo in cui le famiglie italiane sono sempre più schiacciate dal peso delle imposte e dalla perdita di potere di acquisto non sorprende il fatto che negli ultimi otto anni la domanda di prestiti per l’acquisto di auto usate sia raddoppiata. Come testimoniato anche dagli ultimi dati sulle immatricolazioni la vendita di auto nuove continua a diminuire a ritmi incredibili a tutto vantaggio del settore dell’usato. Tant’è che anche le richieste di finanziamenti per auto usate stanno aumentando sensibilmente. In Italia, solo nel mese di Aprile, la vendita di auto nuove è diminuita del 18% tornando ai livelli del 1983. E se in Italia la situazione è drammatica anche il resto d’Europa non se la passa poi tanto meglio. Sempre ad aprile le immatricolazioni hanno segnato una flessione del mercato automobilistico del 6,5% rispetto allo stesso periodo del 2011 confermano il trend negativo cominciato alla fine dello scorso anno.

Insomma in questo contesto di estrema difficoltà è normale che i consumatori dirottino le proprie preferenze nei confronti del mercato dell’usato che, a parità di veicolo, consente di spendere molto meno non solo per l’acquisto ma, anche, per quanto riguarda l’assicurazione auto sempre al centro delle polemiche per l’eccessivo costo sostenuto dagli automobilisti.

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Prestiti flessibili: cosa cambia rispetto a prima?

Ultimamente si fa un gran parlare di prestiti flessibili. Ma cosa sono esattamente? E cosa offrono di diverso rispetto ai normali finanziamenti che siamo stati abituati a trattare fino ad oggi? Con la crisi economica sono cambiate le necessità delle famiglie e, di conseguenza, l’approccio che le stesse hanno con il credito. Se fino a qualche anno fa si chiedeva un finanziamento solo per affrontare una spesa importante, oggi lo si richiede per affrontare la normale vita quotidiana e tutti i costi che essa comporta. Ma il vero punto è questo: le famiglie hanno paura di chiedere un finanziamento perchè non sanno se riusciranno a pagarlo. Secondo la Crif nel 2011 la domanda di prestiti è calata del 4,7%. Proprio per questo gli istituti di credito hanno ideato i, cosidetti, prestiti flessibili, ossia dei finanziamenti in grado di adattarsi alle esigenze del momento dei singoli clienti.

In teoria questi finanziamenti dovrebbero consentire ai clienti di modificare l’importo della propria rata in caso di difficoltà finanziarie improvvise. In sostanza questi prodotti prevedono un piano di rimborso modificabile sia per quanto riguarda l’importo della rata che per quanto riguarda la durata del finanziamento stesso. Non di rado, poi, vi è la possibilità di saltare 1 o più rate (che verranno recuperate alla fine del finanziamento) qualora si debbano affrontare dei problemi di natura economica.

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Bancarotta: tutele per chi non riesce a pagare i debiti

E’ stato approvato, dal consiglio dei ministri, il disegno di legge che regola e tutela la bancarotta individuale. Da oggi in poi i soggetti che non riusciranno a far fronte ai propri debiti non si vedranno più pignorati i propri beni. Il giudice, infatti, potrà decidere di avviare una ristrutturazione del debito evitando così la bancarotta o procedere alla liquidazione dei beni di proprietà. Un doppio percorso che consentirà a chi ha stipulato debiti in linea con il proprio reddito di far fronte ad un momento di necessità. il provvedimento, infatti, servirà a tutelare i, cosidetti, “debitori onesti” penalizzando quelli che, invece, hanno contratto deliberatamente più debiti di quanto non fossero in grado di sopportare.

In poche parole verrà tutelata la persona che, lavorando, ha accesso finanziamenti in linea con il proprio reddito. Qualora la stessa persona perdesse il lavoro, subisse un taglio al proprio stipendio o dovesse divorziare dal proprio partner potrà avvalersi, non potendo più far fronte ai propri debiti, delle 2 nuove possibilità previste dalla legge: la composizione e la liquidazione.

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