Il G20 appena concluso ha un’importanza senza precedenti visto e considerato che il tema del giorno sul banco dei ministri economici dei 20 paesi più potenti del mondo è stato uno soltanto: come salvare l’euro e l’Europa! Si perchè la paura degli Stati Uniti, della Cina e delle altre potenze asiatiche è che l’Europa possa innescare una recessione senza precedenti. Questo timore ha spinto i paesi del G20 ha prendere delle decisioni senza precedenti pur di salvare l’Euro e, di conseguenza l’economia globale, visto che un eventuale default di uno dei paesi membri avrebbe ripercussioni gravissime e, forze, insostenibili.
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Carte di Credito: +4,5% ad Agosto
Dopo tante notizie negative sui consumi ora arriva qualche spiraglio dal rapporto realizzato dal Corriere della Sera e Cartasì che riscontrano un incremento degli acquisti pagati con carta di credito del 4,5% nel mese di Agosto. Certo, di per se il dato non indica una ripresa dei consumi assoluti ma, di certo, un costante aumento dell’uso dei mezzi elettronici di pagamento. Un tema molto caro a chi stà cercando soluzioni immediate per combattere la dilagante evasione fiscale, vero problema di questo paese e causa di gran parte del nostro immenso debito pubblico che così tanto ci penalizza a livello di competitività internazionale.
Novità per i mutui: ora le perizie sono interne
Lo avevamo già detto nei giorni scorsi: le banche hanno più difficoltà a reperire fondi sui mercati e questo si ripercuote sugli spread, che aumentano, e sulla severità con cui vengono effettuate le valutazioni di rischio. Se da un lato, infatti, diminuiscono i mutui concessi per il 100% del valore di un immobile dall’altro cambiano volto anche le perizie. Ora, infatti, le perizie verranno gestite direttamente dalla banca affidansosi a consulenti esterni di società specializzate come Praxi o Crif e non da consulenti interni come è sempre stato. Un cambiamento molto significativo con cui gli istituti di credito tantano di arginare le sofferenze.
Eurobond, Barroso rilancia la proposta
Il presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso ha rilanciato l’ipotesi di una introduzione degli eurobond. Un rilancio che appare produttivo di due conseguenze: la prima, è che gli eurobond potrebbero essere introdotti anche a costo di scavalcare le opposizioni della Germania; la seconda, è che le stesse obbligazioni dell’eurozona non vedranno la luce prima di qualche anno. Come abbiamo detto più e più volte, infatti, gli Eurobond sono un argomento che suscitano opinioni estremamente contrastate in ambito europeo e, per questo, la loro applicazione potrebbe richiedere ancora moltissimo tempo (sempre che le pressioni della germania non facciano desistere sull’argomento).
Spread BTP – Bund sopra 400: è allarme
Ancora problemi sul debito del nostro paese dopo che ieri S.&P. aveva tagliato il rating a 7 banche italiane. Infatti stamattina il differenziale tra i nostri Btp e i Bund tedeschi è salito nuovamente sopra quota 400 vicinissimo al massimo storico di questo valore dall’entrata dell’euro. Si tratta di un campanello di allarme gravissimo che richiede un intervento immediato del nostro governo e delle principali istituzioni europee. Il rischio è che il nostro paese possa veder precipitare la situazione in pochissime settimane visto che uno spread su questi livelli renderebbe difficilissimo riuscire a rifinanziare a costi sostenibili il nostro debito pubblico.
Le tensioni sui mercati si sono viste fin dalle primissime ore dle mattino con le principali piazze borsistiche europee che hanno aperto la giornata in negativo e con Milano che, neanche a dirlo, era una delle peggiori.
S.&P. taglia il rating a 7 banche italiane
Dopo aver abbassato il rating al debito italiano da A+ ad A questa volta Standard and Poor’s ha deciso di tagliare il rating a 7 istituti di credito del nostro paese e ha cambiato l’outlook sul rating di 15 banche in tutto. Ovviamente la decisione è una conseguenza del cattivo giudizio sul debito italiano al quale le banche sono strettamente collegate. Il rialzo dello spread dei nostri titoli di stato, infatti, porterà diverse penalizzazioni anche per gli istituti di credito del nostro paese. Inoltre il taglio di rating renderà più difficile reperire liquidità sul mercato.
Insomma un periodo non buono per il nostro paese che ieri ha chiuso ancora una volta in negativo la giornata borsistica.