In arrivo l’aumento dell’Irpef e dell’iva

Stando alle ultimissime indiscrezioni nella manovra che il governo presenterà lunedì c’è l’aumento dell’irpef di 2 punti percentuali per i redditi sopra ai 75 mila euro. Inoltre al vaglio ci sarebbe anche l’aumento dell’aliquota anche per l’attuale scaglione del 41%, ossia quello per i redditi tra i 55 e i 75 mila euro. Come se non bastasse si parla anche di un ulteriore aumento dell’iva che, con molta probabilità, passerebbe dal 21 al 23%. Insomma, come avevamo ampiamente preannunciato, ci apprestiamo a vivere un periodo difficile fatto di grandi sacrifici.

Una manovra, quella che sarà varata lunedì dal governo, che in molti hanno già apostrofato come “lacrime e sangue“, ma che sembra inevitabile per far rientrare nelle casse pubbliche i soldi necessari a riequilibrare i conti.

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Cresce il mercato degli outlet

Se fino a qualche anno fa gli outlet ricoprivano un ruolo marginale nelle vendite del settore dell’abbigliamento oggi, complice anche la crisi economica, rappresentano una vera e propria certezza. Mentre i centri commerciali e i piccoli negozi lamentano fatturati in forte calo uno dei big del settore outlet, Mcarthurglen, annuncia un fatturato in crescita del 12% con un boom incredibile di visitatori, segno che le famiglie italiane stanno radicalmente cambiando le proprie abitudini pur di far fronte alla crisi.

Come abbiamo più volte sottolineato, la necessità di risparmiare per far quadrare i conti è sempre più forte e rappresenta l’unico modo per non dover rinunciare a tutto. Così se prima i capi di abbigliamento si acquistavano direttamente in boutique o nel negozio vicino casa e dovevano essere rigorosamente dell’ultima “collezione”, ora si fa la fila negli outlet cercando lo stesso capo ma a prezzi scontati.

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Le parole della Merkel rilanciano Piazza Affari

La giornata di trading di ieri si è aperta in trend positivo per tutte le principali borse europee grazie alle ultime dichiarazioni del cancelliere tedesco Angela Merkel relative alla crisi di debito e alla fiducia necessaria per riportare la crescita economica del Vecchio Continente a livelli ottimali. “Le soluzioni per il debito pubblico potrebbero richiedere anni” è ciò che la Merkel ha affermato in previsione del prossimo incontro del Consiglio Europeo che avrà luogo la prossima settimana.

La volontà di rafforzare l’unione monetaria europea è il tema centrale che verrà affrontato al summit europeo e tra gli obiettivi del leader tedesco troviamo il cambiamento dei trattati europei al fine di una più solida unione fiscale.

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Default euro, l’Inghilterra corre ai ripari

La notizia ha oramai i termini dell’ufficialità (anche se, il suo principale protagonista, non è voluto scendere troppo nei dettagli): è pressochè certo che la Banca d’Inghilterra stia studiando dei piani di emergenza da applicare nell’ipotesi in cui l’euro dovesse spaccarsi. Il governatore della Bank of England, Mervyn King, ha infatti affermato come le autorità finanziarie di Londra stiano preparando dei piani di emergenza di fronte all’eventuale crollo dell’eurozona.

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Industria: cala la produzione mondiale

La crisi finanziaria si sta trasformando, sempre di più, in una crisi di sistema che ha fortissime ripercussioni sull’economia reale. Non a caso, stando agli ultimi dati pubblicati oggi sul Wall stree journal, la produzione industriale è in calo in tutto il mondo ad esclusione degli Stati Uniti e della Russia dove si sono registrati dei timidi segnali di miglioramento. Gli Stati Uniti, infatti, sono tra i pochissimi paesi al mondo ad aver fatto registrare un indice manifatturiero in crescita di 2 punti percentuali su base mensile.

Un dato che ha dell’incredibile se si considera che in Cina, che da anni era considerata il vero motore dell’economia globale, si è assistito ad una contrazione della produzione industriale per la prima volta dal 2009.

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Monti vuole una super ici su 2° e 3° casa

Il tempo stringe e il governo sta cercando di accellerare i tempi per varare una manovra finanziaria che permetta all’Italia di reperire le risorse di cui a bisogno cercando di colpire dove i soldi ci sono. Per questo sembra certa l’introduzione di una sorta di super ici che vada a colpire le categorie più abbienti, ossia chi è proprietario di seconda e terza casa. Quella che già in molti hanno ribattezzato la “patrimoniale sugli immobili” dovrebbe colpire in modo diverso a seconda del valore stesso dell’immobile e al numero di proprietà che si detengono.

Insomma Monti sembra aver capito che per far accettare i forti sacrifici chiesti alle famiglie italiane è necessario dare un segnale chiaro che tutti saranno chiamati a contribuire al risanamento del paese in funzione delle proprie possibilità.

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