L’Eni vuole 2 miliardi di dollari per le attività commerciali del primo decennio dell’anno nei confronti della compagnia petrolifera iraniana Nioc, ma il partner non ritiene doveroso procedere al pagamento dovuto. Questa sembrava essere, in estrema sintesi, l’evoluzione di una vicenda che rischia di complicare ulteriormente i rapporti tra la compagnia italiana e quella iraniana, mettendo a rischio il credito vantato. Tuttavia nelle ultime 36 ore si sono visti i primi segnali di apertura al dialogo che potrebbero rimettere le cose a posto.
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Unicredit rimbalza e chiude al +6%
Finalmente una giornata positiva per il titolo Unicredit visto che ieri ha chiuso con un +6% che fa ben sperare chi ha investito nel titolo della Banca. Solo nelle ultime 4 sedute, infatti, il titolo aveva perso qualcosa come il 60% dal 3 Gennaio ad oggi creando non poco scompiglio in chi aveva investito nel titolo. Tuttavia il rimbalzo di ieri potrebbe essere solo una parentesi visto che con l’aumento di capitale ancora in corso è facilmente prevedibile che questa grande volatilità, caratterizzata da giornate molto positive alternate a giornate estremamente negative, possa durare almeno fino al 20 Gennaio, ossia fino al termine ultimo per usufruire dei diritti di opzione per l’aumento di capitale.
Tuttavia alcuni analisti provano a fare un’analisi di quello che potrebbe essere il futuro scenario del titolo a Piazza Affari nei prossimi mesi del 2012. Previsioni che lasciano il tempo che trovano (i fattori in gioco sono troppi per poter fare delle previsioni davvero attendibili) ma che vale la pena prendere in considerazione nel momento in cui si intende valutare il titolo.
Come è distribuita la ricchezza degli italiani?
Come è distribuita la ricchezza e il patrimonio degli italiani? Male, ci verrebbe da rispondere. Almeno stando a quanto comunicano i dati forniti dalla Banca d’Italia, secondo cui la metà dei patrimoni della Penisola sarebbero in mano al 10% delle famiglie. Immobili e titoli finanziari i principali strumenti indici della ricchezza, per un volume complessivo pari a 8.600 miliardi di euro, quattro volte il debito pubblico tricolore.
Banca Svizzera, Hildebrand si dimette
Qualche giorno fa vi avevamo informato su una vicenda apparentemente trascurata dai principali media nazionali, che sta tuttavia assumendo contorni sempre più ampi e profondi. La vicenda in questione è quella che vede coinvolto, in qualità di presunto sospettato di insider trading, il presidente della Banca Nazionale Svizzera, Philipp Hildebrand, il quale – sommerso dalle accuse – ha ritenuto di doversi pubblicamente giustificare su un comportamento solo parzialmente ammesso.
Aumenta anche il permesso di soggiorno
Che il 2012 sia un anno caratterizzato dagli aumenti si era già capito da tempo. Dopo benzina, assicurazioni, bollette di luce e gas ora arriva anche la mazzata per i cittadini stranieri che richiedono il permesso di soggiorno visto che saranno costretti a pagare da un minimo di 80 ad un massimo di 200 euro per poter avere i documenti. La norma, introdotta dal precedente governo, prevede che l’aumento entri in vigore dal prossimo 30 Gennaio 2012 ma, come era immaginabile, già si stanno moltiplicando le proteste di stranieri e associazioni di categoria.
Secondo molti l’aumento, così come è stato introdotto, non è eauo in quanto andrebbe rapportato al reddito. Tuttavia, a meno di un intervento del nuovo governo che potrebbe decidere di bloccare il tutto, il provvedimento entrerà in atto a fine mese e gli stranieri che devono richiedere il permesso di soggiorno dovranno pagare fino a 200 euro per avere i documenti in regola.
Crisi euro, Lagarde mantiene l’ottimismo
Non sembra essere preoccupata di un default dell’euro Christine Lagarde, direttore del Fondo Monetario Internazionale nell’epoca post Strausse-Kahn. Il numero 1 di una delle istituzioni finanziarie più importanti del mondo ha infatti affermato di non credere che nel 2012 la moneta unica europea vedrà la propria fine, mostrando evidenti aperture ottimistiche circa una permanenza di Atene all’interno dell’eurozona.