Secondo quanto affermato dall’Istituto Nazionale di Statistica, il mercato del lavoro starebbe rapidamente peggiorando, con un tasso di disoccupazione cresciuto di 0,1 punti percentuali a dicembre (rispetto al mese di novembre), e di 0,8 punti percentuali su base annua, per un totale dell’8,9%. Il dato rilevato dall’Istat è grave per una lunga serie di motivi. Il primo, è che delude fortemente le attese degli analisti locali, che stimavano un calo del tasso all’8,7%, sulla scia di alcune positive evoluzioni del comparto occupazionale. Il secondo, è che si tratta altresì del dato statistico più elevato dal gennaio del 2004 ad oggi (ovvero, dall’inizio delle serie storiche dell’Istat).
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Ridurre le tasse grazie agli evasori
Secondo quanto è emerso da diverse dichiarazioni da parte di esponenti vicini all’esecutivo, grazie alle operazioni della Guardia di Finanza per il recupero del sommerso, il Tesoro potrebbe essere in grado di destinare parte degli introiti a detassazione dei redditi, con conseguente beneficio per i milioni di cittadini italiani onesti, che pagano regolarmente l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Il governo sta valutando infatti di inserire nella legge delega l’obbligo di destinare una quota del tesoretto derivante dall’abbattimento dell’evasione fiscale alle già ricordate misure di detassazione.
Neoassunti senza articolo 18: ecco le novità
Il compromesso tanto auspicato sulla riforma del lavoro sta per arrivare: stando a quanto emerge a mezzo stampa, il Ministro Fornero vorrebbe convincere i sindacati a mollare la presa sull’articolo 18 attraverso il mantenimento delle garanzie sul licenziamento senza giusta causa ai soli già assunti, privando di tale tutela i giovani che entrano nel mondo del lavoro, e controbilanciando tale malus con la presenza di garanzie di consolidamento del rapporto contrattuale, e la sostanziale morte del precariato. In termini più concreti, l’articolo 18 non sarà toccato per i lavoratori che oggi godono di tale tutela.
Quanto è difficile analizzare la ripresa USA
La situazione dei mercati finanziari e delle economie di principale riferimento internazionale non è certamente delle più trasparenti e rosee. A complicare ulteriormente lo scenario si sono tuttavia posti con prepotenza gli ultimi dati provenienti dall’altra sponda dell’Oceano Atlantico, con le istituzioni statunitensi che hanno contribuito a rendere più difficoltose le interpretazioni sul livello di ripresa dell’economia locale e globale. Il Dipartimento del Commercio ha infatti pubblicato alcune analisi nelle quali è possibile evincere come l’economia statunitense abbia ripreso sì il proprio ritmo di crescita, ma lo stia facendo con una velocità ben inferiore a quella attesa dagli osservatori.
Scioperi: ecco il calendario di febbraio
Anche il mese di febbraio dovrebbe confermarsi quale periodo ricco di agitazioni, scioperi e, pertanto, disagi. Tra le categorie più agguerrite è ribadita la presenza dei benzinai, con la Faib Confesercenti e la Fegica Cisl che hanno già annunciato un pacchetto di dieci giorni di serrata. Ad ogni modo, prima del 7 febbraio (giornata in cui si terrà un’assemblea dei gestori) sarà impossibile comprendere quali saranno i giorni interessati dalla protesta. Consigliabile un pieno di benzina prima della metà del mese. Quel che invece è certa è la chiusura – per l’intera giornata – delle farmacie private aderenti a Federfarma durante il 1 febbraio 2011: solamente l’intervento della Commissione di garanzia potrebbe evitare l’evento.
Titoli di Stato: ecco i prossimi appuntamenti
Ieri l’asta dei BTp con scadenza a 5 e 10 anni si è conclusa in maniera piuttosto positiva con i rendimenti in calo rispetto alle passate aste nonostante lo spread sia salito al di sopra dei 430 punti base. Insomma un buon risultato che “da morale” se consideriamo che nei prossimi 3 mesi si dovrà rifinanziare gran parte del debito in scadenza quest’anno. Da qui ad Aprile, infatti, si darà vita ad una serie di collocamenti molto importanti che sanciranno il futuro del nostro paese. Un buon esito delle prossime aste vorrà dire rifinanziare il debito ad un costo sostenibile e allentare la morsa speculazionistica che dall’estate 2011 tiene il nostro spread sotto pressione.
Basti pensare che entro Aprile dovranno essere rifinanziati circa 150 miliardi di euro di debito pubblico attraverso l’emissione di Bot, Btp, CCT e CTZ, di cui poco più di 50 miliardi solo a Febbraio. Questo spiega l’accellerazione voluta dallo stesso Monti che sta premendo per approvare tutti i punti del suo programma per rilanciare l’Italia così da consolidare la ritrovata fiducia dei mercati e rifinanziare il debito in scadenza ad un costo sostenibile per il nostro paese.