Record di utili (e di polemiche) per Shell

Shell, uno dei leader internazionali nel comparto petrolifero, afferma di aver chiuso l’esercizio 2011 con utili superiori a 28 miliardi di dollari. Un livello di redditività davvero straordinario, che fa il passo con le critiche (altrettanto straordinarie) che sta suscitando la decisione di rivedere i propri piani per il pensionamento dei dipendenti. La società britannica ha infatti conseguito un aumento dei profitti netti di 54 punti percentuali nel corso del 2011, per un volume – sottolinea il quotidiano Repubblica.it – pari a 2 milioni di dollari l’ora.

Nelle tasche degli azionisti finiscono così 10 miliardi e mezzo di dollari e – soprattutto – l’auspicio di una ritoccata in rialzo del dividendo da pagare ogni annuo.

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Riforma “Cancella burocrazia”: cosa prevede

Il governo ha dovuto rivedere il decreto sulle liberalizzazioni modificando alcune norme “semplificative”. Su tutti, è stato stralciato l’articolo che avrebbe consentito di aprire nuove sale cinematografiche al di sotto dei 3 mila posti, mentre è stato introdotto il potenziamento dell’autonomia finanziaria scolastica (demandata a un apposito progetto sperimentale) e alcune procedure semplificate per gli investimenti dei concessionari degli scali aeroportuali maggiori. Dal punto di vista del cittadino, le novità sono parecchie. Si pensi alla possibilità di poter snellire e velocizzare alcune pratiche con la pubblica amministrazione (quando, ad esempio, bisogna cambiare la residenza) o la possibilità di ottenere certificati sul web.

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Gazprom taglia, l’Europa alla canna del gas

Gazprom, il big russo del gas naturale, ha affermato di non essere più in grado di tornare sugli ordinari livelli di fornitura di gas verso il Vecchio Continente. A causa dell’ondata di freddo europea, che ha innalzato i consumi della preziosa risorsa, la compagnia russa ha così tagliato le distribuzioni di gas a Italia Germania, Polonia, Slovacchia, Austria, Ungheria, Bulgaria, Romania e Grecia. Secondo quanto dichiarato da Snam Rete Gas, le importazioni di gas viaggiano oggi su un livello che è inferiore di quasi il 30% rispetto alle soglie standard. E per il futuro, non si preannunciano repentini cambi di rotta.

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Crisi: Portogallo come la Grecia?

Il Portogallo farà la fine della Grecia? Secondo una quota crescente di analisti, la domanda potrà avere una risposta positiva, con Lisbona principale candidata alla ristrutturazione dei propri debiti, seguendo su tale strada la capofila Atene.  Noi, a dire il vero, ve ne avevamo parlato piuttosto approfonditamente già qualche settimana fa annunciando la crisi del Portogallo prima che anche i grandi media cominciassero ad occoparsene. Che i mercati finanziari abbiano preso di mira il Portogallo è d’altronde ben noto. Basti considerare le difficoltà, da parte del governo di Lisbona, di poter collocare i propri titoli di Stato (e a che prezzi!), e di poter ribadire la propria stabilità dei conti pubblici nelle sedi che contano.

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Roche: i farmaci non conoscono la crisi

Il gruppo farmaceutico svizzero Roche ha chiuso il 2011 con un incremento della redditività al di sopra delle attese: stando a quanto affermato dai vertici societari dell’azienda elvetica, infatti, l’esercizio si sarebbe concluso con uno sviluppo dell’utile netto pari a 7 punti percentuali a quota 9,5 milioni di franchi svizzeri (circa 7,9 miliardi di euro), nonostante un tasso di cambio sfavorevole che non ha certo giovato ai ricavi esteri. Spinta da dati fortemente convincenti, la società tenta ancora di acquisire l’americana Illumina, sulla quale ha già lanciato un’offerta pubblica d’acquisto ostile dal controvalore di 5,7 miliardi di dollari.

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Toshiba taglia previsioni 2012

Toshiba, una delle principali corporate internazionali nel mercato tecnologico, ha dichiarato di essere costretta a rivedere le proprie previsioni sugli utili al ribasso per ben 54 punti percentuali. Alla base di questa clamorosa decisione, l’andamento dello yen (eccessivamente forte e, pertanto, in grado di falcidiare i ricavi), il disastro naturale in Thailandia, il rallentamento della domanda globale a causa della crisi del debito europeo. Gli utili netti potrebbero pertanto giungere a quota 65 miliardi di yen (circa 853 milioni di dollari) al termine dell’anno fiscale (la cui fine è prevista per il 31 marzo 2012, non coincidente con i periodi solari), contro precedenti stime da parte dei vertici societari pari a 140 miliardi di yen.

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