BCE: tassi confermati all’1%

La Banca centrale europea ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse all’1%. Anche se la decisione era data quasi per scontata è stata accolta in maniera molto positiva dai mercati. Questo perchè insieme alla decisione di lasciare invariati i tassi Mario Draghi ha comunicato che varerà un nuovo prestito alle banche dopo quello già concesso nel passato mese di Dicembre. In questo modo il governatore della BCE intende garantire ulteriore liquidità a basso costo agli istituti di credito europei allentando, anche, la tensione sui debiti sovrani. Non a caso lo spread italiano è sceso fin sotto quota 350 punti, una soglia psicologica molto importante che da un po di serenità al governo Monti, impegnato su più fronti.

Per quanto riguarda la Grecia Draghi ha sottolineato come i partiti abbiano trovato un accordo sui nuovi tagli imposti dalla comunità internazionale, pur non “sbottonandosi” come il ruolo gli impone. Sta di fatto che l’effetto sui mercati è stato piuttosto positivo, segno che c’è la volontà di credere in un salvataggio di Atene nonostante nelle ultime ore si fosse diffusa la convinzione che il default non sia più un tabù.

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La migrazione dei lavoratori italiani

Secondo quanto affermato da una recentissima analisi, ogni anno, dal Sud al Nord, circa sessantamila laureati si spostano per cercare lavoro. Una migrazione continua e inesorabile che – pur non toccando i picchi riscontrati negli anni Sessanta – è comunque fortemente caratterizzatrice di quanto sta accadendo all’interno del territorio nazionale. Stando alle ricerche compiute dallo Svimez, infatti, nel 2010 circa 250 mila persone si sono spostate dal Sud al Nord. Di queste, poco meno della metà (114 mila unità) hanno effettuato il cambio di residenza, mentre la restante parte ha scelto di adottare una strategia di mobilità a lungo raggio, divenendo pertanto pendolari a tutti gli effetti.

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Notizie positive dal mercato del lavoro USA

Buone notizie per il mercato del lavoro americano, e per il presidente statunitense Barack Obama che può tirare, almeno per il momento, un sospiro di solievo anche in vista delle prossime elezioni. Il tasso di disoccupazione è infatti calato di 0,20 punti percentuali nel corso del mese di gennaio, passando dall’8,5% di dicembre 2011 all’8,3% del primo mese del nuovo anno. Dati soddisfacenti, generati dal boom occupazionale di inizio 2012, quando furono assunti circa 243 mila nuove risorse umane, per il massimo livello degli ultimi nove mesi.

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S&P mette sotto osservazione il gruppo Fiat

L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha messo sotto osservazione il rating di lungo termine di Fiat, attualmente pari a “BB”. In altri termini, l’andamento di Fiat verrà ora posto sotto stretto monitoraggio da parte dell’agenzia di rating, la quale teme significative implicazioni negative dall’andamento deludente dei mercati europei, dove Fiat dovrebbe continuare a perdere efficienza operativa. “Abbiamo osservato un significativo eccesso di capacità produttiva sul mercato europeo” – esordisce il report di Standard & Poor’s – “e in particolar modo in Italia, unito a una debole domande frutto delle misure di austerità in Italia”.

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Senza posto fisso più di 2,7 milioni di persone

Secondo quanto affermato dai dati Istat, nel terzo trimestre 2011 in Italia vi sarebbero circa 2,364 milioni di dipendenti a tempo determinato, ai quali aggiungere 385 mila collaboratori. In totale, 2,749 milioni di persone prive di un posto di lavoro fisso. Stando a quanto affermato dal report analitico dell’Istituto statistico, pertanto, continuerebbe a crescere il numero dei dipendentiatipici”, quelli con un contratto di lavoro non a tempo indeterminato: una platea in incremento di 7,6 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+ 166 mila unità), che coinvolge principalmente i giovani sotto i 35 anni.

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Come e quando investire in Facebook e Apple

Come abbiamo già avuto modo di raccontare Facebook ha presentato tutti i documenti per procedere all’ipo (offerta pubblica iniziale – Initial Public Offering). Seppur mancano ancora alcuni mesi sono tantissimi i soggetti pronti a investire nel più importante social network del mondo convinti che si possa rivelare un ottimo investimento. Ma è realmente così? Siamo sicuri che investire nelle azioni di Facebook possa davvero garantire un interessante ritorno economico? A parlare di facebook e delle opportunità che può riservare ai piccoli risparmiatori ci ha pensato Ian Warmerdam, manager dei fondi Henderson Global Technology e Henderson Horizon Global Technology, che ha voluto mettere in relazione il social network con un’altra azienda fondamentale dell’hi-tech, ossia Apple.

Secondo Warmerdam facebook rappresenta sicuramente un investimento molto interessante ma non bisogna lasciarsi prendere dall’entusiasmo. Secondo il manager la scelta più saggia sarebbe quella di attendere che passi l’euforia sul titolo aspettando il momento giusto per “entrare” così da non correre il rischio di pagare più del dovuto le azioni.

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