Monti: ecco il nuovo fisco

Dopo aver reso pubblici i redditi dei ministri e dei dirigenti della pubblica amministrazione il governo ha delineato quelle che saranno le linee guida dell’operato del fisco nel prossimo biennio. L’obbiettivo di Monti è quello di lasciare più spazio alla tassazione indiretta e a quella relativa ai redditi finanziari a vantaggio della tassazione indiretta che dovrebbe essere allegerita. Il premier continua il suo percorso di ristrutturazione dell’Italia lavorando su una nuova idea di fisco che vada a colpire i redditi derivati da attività finanziarie e che sposti parte della tassazione dai prelievi diretti a quelli legati ai consumi. Un altro punto interessante è quello relatio alla lotta ai paradisi fiscali. Monti assicura che sull’argomento lavorerà una task force con l’obiettivo di individuare delle “misure specifiche, sulla base della normativa comunitaria e degli strumenti di diritto internazionale, atte a contrastare detti fenomeni“.

Insomma quella del premier è una lotta all’evasione a 360 gradi, indispensabile per riequilibrare la pressione fiscale che colpisce gli italiani. Come più volte ha sottolineato negli ultimi giorni, il premier vuole cominciare a finanziare un graduale abbassamento delle tasse utilizzando parte dei proventi dalla lotta all’evasione fiscale, all’insegna del “se tutti paghiamo, paghiamo meno“. Un forte cambiamento rispetto al passato quando interessi personali si intrecciavano con quelli del paese creando situazioni imbarazzanti.

Leggi tutto

Bene Asta Btp, oggi attesa per LTRO

Ieri mattina si è conclusa in maniera positiva l’asta dei BTP in programma. A differenza di quella di lunedì, dove sono stati collocati titoli con scadenza di breve periodo, l’asta di ieri era un appuntamento particolarmente atteso dagli analisti per capire fino a che punto il mercato fosse pronto a fidarsi del nostro paese. I titoli oggetto dell’asta, infatti, erano BTP con scadenza a 5 e 10 anni. In entrambi i casi la richiesta è stata maggiore dell’offerta in particolare per il btp a 10 anni dove sono stati piazzati circa 3,75 miliardi ma con richieste superiori ai 5 miliardi di euro. I rendimenti sono scesi al 4,19%, per il titolo a 5 anni, e al 5,5% per quello a 10. Insomma si allenta la tensione sul nostro debito pubblico anche se non come sarebbe stato lecito aspettarsi. Lo spread, ad esempio, è sceso di pochissimo per poi stabilizzarsi a quota 354 punti base e, a dir la verità, anche sui rendimenti dei titoli (seppur in discesa) ci si sarebbe aspettato qualcosa in più.

Il problema sembra essere ora la profonda incertezza che continua ad aleggiare in Europa. Da un lato ci sono ancora molti problemi irrisolti legati alla Grecia, dall’altro pesa anche l’incertezza sull’andamento dell’asta in cui la BCE offrirà agli istituti di credito europei una montagna di liquidità ad un costo davvero molto basso, ossia l’1%.

Leggi tutto

Italia: stipendi tra i più bassi d’Europa

Brutte notizie per il nostro paese che esce malissimo dal recente rapporto “Labour market statics” realizzato elaborando i dati Eurostat. Secondo questo rapporto, che ha preso in esame gli stipendi medi dei lavoratori dei paesi europei, l’Italia vanta gli stipendi tra i più bassi di tutta Europa. Dietro a noi si posizionano solo Malta, Slovacchia, Slovenia e Portogallo. Insomma siamo messi peggio perfino della Grecia che in questi giorni ha dovuto varare una serie di misure di austerity pesantissime per poter accedere agli aiuti internazionali ed evitare (per il momento) il default. A onor del vero bisogna sottolineare che i dati in questione si riferiscono al 2009 ma c’è da scommettere che la situazione, a distanza di 2 anni, non sia cambiata di molto. Il motivo principale di questo risultato “drammatico” è l’elevata tassazione che colpisce i ceti medio bassi ma, anche, la bassa crescita degli stipendi (in ben 5 anni gli stipendi italiani sono aumentati del 3,3% contro il 10 della Francia e il 16 del Lussemburgo).

Insomma, per il momento dobbiamo rassegnarci: i lavoratori italiani sono tra i meno pagati di tutta Europa nonostante siano in molti a lamentarsi degli eccessivi costi del lavoro in Italia. Pensiamo, principalmente, a quegli industriali che minacciano di chiudere le fabbriche in Italia per andare a lavorare all’estero dove i costi legati al lavoro sono inferiori.

Leggi tutto

Fiaip: in calo il mercato immobiliare

Anche la Fiaip (la Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionali) lancia l’allarme sullo stato di salute del nostro mercato immobiliare. Secondo la federazione degli agenti immobiliari, infatti, nel 2011 le compravendite immobiliari sono calate del 5,94% rispetto al 2010. Da sottolineare anche che nello stesso periodo abbiamo assistito ad un ribasso medio del 7% delle quotazioni degli immobili. Un dato estremamente negativo che conferma, ancora una volta, il momento di difficoltà attraversato dal settore immobiliare nel nostro paese. Secondo il report della Fiaip gran parte delle cause di questo brusco calo sarebbero da imputare alla stretta creditizia che ha reso molto più difficile e costoso riuscire ad ottenere un mutuo per l’acquisto della casa. In più c’è da considerare anche l’incognita IMU, che potrebbe aver scoraggiato una percentuale dei piccoli acquirenti.

Insomma una situazione estremamente complessa, quella fotografata dalla federazione degli agenti immobiliari, che sottolinea, anche, il momento di difficoltà che stanno attraversando le agenzie costrette a dover lavorare su margini sempre più bassi perchè si vendono meno case. Inoltre, stando ai dati diffusi, si è allungato notevolmente il tempo trascorso tra la presa in carico della vendita di un immobile e la data di sottoscrizione del contratto preliminare che si attesta intorno ad una media di 6-9 mesi.

Leggi tutto

Redditi dei ministri: ecco la classifica

Dopo averli più volte annunciati ecco, finalmente, i redditi dei ministri che il governo Monti ha voluto rendere pubblici per proseguire il proprio lavoro nella massima trasparenza. In una democrazia che si rispetti, secondo il nostro punto di vista, la trasparenza sui redditi delle persone che ricoprono ruoli di spicco è quanto meno doverosa. Per questo abbiamo apprezzato l’iniziativa e vi riportiamo, sotto forma di classifica (tanto per rendere più divertente l’argomento), i redditi dei nostri ministri posti in relazione a quelli dei 10 primi politici più pagati del mondo.  Tuttavia, prima di dare un’occhiata alla classifica c’è da sottolineare che il Premier Monti ha rinunciato, per l’anno in corso, allo stipendio di Premier e a quello di Ministro dell’Economia. Percepirà il solo compenso di senatore a vita il quale si aggira intorno ai 211 mila euro l’anno.

Monti ha dichiarato, lo scorso anno, circa 1,5 milioni di euro di reddito lordo e risulta avere circa 16 appartamenti e 2 auto di lusso. Era doverosa fare questa premessa in quanto il premier Monti non è incluso nella nostra classifica dei redditi dei ministri che abbiamo preparato sulla base dei dati resi pubblici in questi ultimi giorni.

Leggi tutto

Alternative alla benzina: gas e metano

Ancora pessime notizie dal fronte della benzina visto che proprio nella giornata di ieri sono stati segnalati nuovi massimi dei prezzi dei carburanti in molte regioni italiane. La verde viene venduta ad una media di circa 1,81 euro al litro con picchi di oltre 1,90 mentre il diesel è ampiamente sopra 1,70 euro al litro con picchi rilevati al di sopra di 1,80 euro al litro. Una situazione insostenibile per le famiglie e le imprese italiane sempre più strette dalla morsa della crisi economica. Secondo le associazioni dei consumatori molto presto si verificherà un aumento dei prezzi dei beni alimentari proprio per via dell’aumento smisurato dei carburanti che hanno fatto registrare un +26% rispetto agli ultimi 12 mesi. Proprio per questo molti italiani cominciano a valutare forme alternative di energia più economicamente sostenibili oltre che in linea con l’ambiente. Parliamo di metano e/o GPL che si stanno facendo preferire alla benzina verde e al gasolio nelle vendite di auto nuove.

In questi giorni il tema tanto discusso è stato rilanciato anche dall’offerta della Fiat che sta proponendo la possibilità di acquistare una vettura a GPL o a Metano praticamente allo stesso prezzo del modello a benzina con l’unica differenza di poter arrivare a consumare anche il 60% in meno. Non male in tempi di crisi e con il prezzo della benzina verde su livelli così alti.

Leggi tutto

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi