Dopo aver reso pubblici i redditi dei ministri e dei dirigenti della pubblica amministrazione il governo ha delineato quelle che saranno le linee guida dell’operato del fisco nel prossimo biennio. L’obbiettivo di Monti è quello di lasciare più spazio alla tassazione indiretta e a quella relativa ai redditi finanziari a vantaggio della tassazione indiretta che dovrebbe essere allegerita. Il premier continua il suo percorso di ristrutturazione dell’Italia lavorando su una nuova idea di fisco che vada a colpire i redditi derivati da attività finanziarie e che sposti parte della tassazione dai prelievi diretti a quelli legati ai consumi. Un altro punto interessante è quello relatio alla lotta ai paradisi fiscali. Monti assicura che sull’argomento lavorerà una task force con l’obiettivo di individuare delle “misure specifiche, sulla base della normativa comunitaria e degli strumenti di diritto internazionale, atte a contrastare detti fenomeni“.
Insomma quella del premier è una lotta all’evasione a 360 gradi, indispensabile per riequilibrare la pressione fiscale che colpisce gli italiani. Come più volte ha sottolineato negli ultimi giorni, il premier vuole cominciare a finanziare un graduale abbassamento delle tasse utilizzando parte dei proventi dalla lotta all’evasione fiscale, all’insegna del “se tutti paghiamo, paghiamo meno“. Un forte cambiamento rispetto al passato quando interessi personali si intrecciavano con quelli del paese creando situazioni imbarazzanti.