Terremoto: ora l’Emilia è davvero in ginocchio

In occasione della prima scossa di terremoto avevamo già spiegato che essendo il nostro un sito di approfondimento finanziario avremmo affrontato l’argomento analizzandone l’impatto che avrebbe avuto sull’economia della regione e così faremo anche in questa occasione. Ci limitiamo a farvi vivere quel momento riproponendo un video realizzato negli studi di TV7 della scossa delle 9 (quella più forte). Al momento oltre al drammatico bilancio che parla di oltre 15 morti, 200 feriti e 7 dispersi c’è da sottolineare il dramma delle tantissime aziende distruttute dalle 2 scosse della giornata di ieri. Molti capannoni industriali che avevano retto, a fatica, alla scossa del 20 Maggio sono stati distrutti dal forte terremoto di ieri aggravando la già disperata situazione dell’economia locale. Così oltre alla perdita delle vite umane l’Emilia dovrà fare i conti anche con le grandissime difficoltà economiche dei prossimi mesi. Il governo, già dopo il sisma del 20 Maggio, aveva garantito che avrebbe sospeso il pagamento dell’Imu e delle altre tasse per tutti coloro abbiano subito danni ingenti dal terremoto.

Tuttavia la situazione dopo le scosse di ieri è letteralmente precipitata. Molte imprese agricole, come il consorzio del Grana Padano o quelle legate alla produzione del famoso aceto balsamico, devono fare i conti con danni di proporzioni incredibili tanto che solo per le aziende del Consorzio del Grana si stima un danno di almeno 135 milioni di euro nella sola giornata di ieri.

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Governo Monti inefficace contro l’evasione fiscale

Come tutti ben sappiamo (anche perchè ci è stato ripetuto fino allo sfinimento) combattere l’evasione fiscale è fondamentale per poter avviare un processo virtuoso che porti ad una riduzione delle tasse. Se tutti pagassimo le tasse si potrebbe ridurre la pressione fiscale dando un nuovo slancio all’economia. Eppure, nonostante le parole del presidente del consiglio (che ha più volte sottolineato l’importanza dei controlli per combattere l’economia in “nero”),  la Commissione Europea bolla come inefficace l’azione di governo contro l’evasione fiscale. A riportare la notizia è il Finalcial Times che è riuscito ad ottenere, in anteprima, una bozza della relazione della Commissione Europea estremamente critica nei confronti del nostro paese.

Secondo questa bozza la Commissione ha sottolineato come “L’Italia sta attuando una strategia coraggiosa di consolidamento fiscale, ma nonostante questi risultati importanti, la piena attuazione delle misure adottate rimane difficile, soprattutto quando si richiede la collaborazione di molti attori, e rimane spazio per ulteriori progressi nel programma di riforma“.

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Il governo valuta incentivi per le auto ecologiche

Ottime notizie potrebbero arrivare a breve per chi deve acquistare l’auto nuova. Il parlamento dovrà valutare a Giugno la proposta di legge sui nuovi incentivi auto per chi acquista un veicolo ecologico. Gli incentivi, qualora passasse la legge, darebbero un nuovo stimolo ad un settore in fortissima crisi nel nostro paese come testimoniano i dati sulle vendite di Aprile che hanno fatto registrare un -18% su base annuale dopo il -26,5% del mese di Marzo. Basti pensare che ad Aprile di quest’anno sono state immatricolate in Italia solo 129 mila auto circa contro le 158 mila di un anno fa, confermando il trend estremamente negativo della Fiat che continua a perdere quote di mercato in Italia e nel resto d’Europa. Il tutto a vantaggio del mercato dell’usato che in proporzione ha perso molto meno confermando che in periodi di crisi l’auto usata resta quella più gettonata.

Ora con gli incentivi si potrebbe ottenere il duplice vantaggio di ridare slancio al settore e, allo stesso tempo, dare un contributo significativo alla diminuzione dell’inquinamento specialmente nei centri urbani grazie alle minori emissioni dei veicolo ecologici. Come abbiamo detto, infatti, gli incentivi sarebbero ad esclusione delle auto con emissioni al di sotto dei 95 g/Km CO2.

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Cosa succede al franco Svizzero?

Strani movimenti si stanno verificando sul cambio euro/franco svizzero mettendo in forte difficoltà molti traders. Nella giornata di giovedì, infatti, il cambio si è mosso insolitamente a quota 1,2075 con un violento strappo al rialzo per l’euro, nonostante la moneta unica stesse facendo registrare nuovi minimi sul dollaro. Per chi non lo sapesse il franco svizzero è stato congelato al cambio di 1,20 dalla Banca centrale svizzera (Sbn) per evitare che in questo momento di crisi la moneta si rafforzi troppo nei confronti dell’euro danneggiando le esportazioni delle proprie aziende e, di conseguenza, la crescita del paese. Insomma cosa può aver giustificato tale movimento in un cambio ormai congelato? Stando alle indiscrezioni sembra che sia circolata la news (poi rientrata) della possibile introduzione di una tassa sui depositi in franchi svizzeri.

Questa news ha provocato un violento, quanto immediato, indebolimento della moneta elvetica per poi rientrare velocemente sui livelli standard dopo la smentita. Ovviamente, però, non ci sono certezze al riguardo quindi solo il tempo saprà dirci se, effettivamente, sia proprio così o ci sia sotto qualche altra cosa che, per il momento, non ci è dato sapere. Per il momento questo episodio è utile per comprendere quanto nervosismo e volatilità ci sia sul mercato.

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Milano: registrati cali fino al 18% dei Box auto

Come volevasi dimostrare il settore immobiliare comincia a risentire in maniera piuttosto forte della crisi economica. Così, stando ad un’inchiesta di immobiliare.it, si riscontra che il valore dei box auto nella città di Milano sono calati, mediamente, del 7%. Anche le quotazioni dei box auto, quindi, cominciano a risentire della crisi economica e degli effetti della recessione che si sta abbattendo sul nostro paese e sull’intera eurozona. Ma la conferma definitiva del trend negativo arriva anche dal mercato degli affitti che, mediamente, è sceso del 10% rispetto a 4 mesi fa. Sicuramente su questo calo generalizzato hanno influito diversi fattori: per primo l’introduzione dell’imu, che ha spinto molti proprietari a mettere i propri box auto sul mercato, ma anche la diminuzione del potere di acquisto che ha spinto molti italiani a rinunciare alla propria auto per utilizzare i mezzi pubblici che, seppur non troppo efficienti, permettono di risparmiare sugli spostamenti all’interno della città.

Ma vediamo di analizzare a fondo i dati del report di immobiliare.it ottenuti su un campione di oltre 1000 annunci. Come abbiamo detto il calo generalizzato dei prezzi medi richiesti per l’acquisto di un box a Milano è stato del 7%. Una percentuale maggiore è stata riscontrata nell’area C (che è stata oggetto del ticket di ingresso) dove si riscontra un calo del 18%.

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Vertice UE: tante parole e pochi fatti

Chi si aspettava qualche novità importante dal Vertice UE di ieri sera rimarrà estremamente deluso perchè, ancora una volta, tutto si è concluso con un nulla di fatto. Sicuramente il vertice ha avuto la sua importanza dal punto di vista diplomatico perchè ha permesso ai leader dei principali paesi europei di discutere dei grandi problemi economici del vecchio continente e, sopratutto, di come uscire dalla crisi greca senza far saltare tutto. Tuttavia la gravità del momento ci aveva fatto sperare in quel qualcosa di più che, ancora una volta, è venuto a mancare. Così ci è toccato assistere ancora una volta al teatrino delle discussioni sugli eurobond con la Germania che resta sulla sua posizione di partenza e Hollande che continua a insistere per la loro introduzione, il tutto mediato da Monti a cui va il merito, per lo meno, di aver restituito all’Italia il ruolo che le compete ai vertici internazionali. Quindi, in sostanza, tante parole e pochi fatti come sempre accade ai vertice dell’Unione Europea.

Ma non tutto è come sembra o, perlomeno, non proprio tutto è stato da buttare. Se è pur vero che non è stato fatto nulla di “operativo” molte indiscrezioni parlano di un vertici estremamente “costruttivo” dove gli argomenti trattati sono di estrema delicatezza. Tanto per citarne alcuni: eurobond, golden rule, capacità di prestito della BCE (e la sua revisione in prestatore di ultima istanza) oltre che ovviamente di Grecia e, in particolare, della possibilità di estendere il piano di rientro.

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