Grecia: le assunzioni che fanno discutere

Stando alle indiscrezioni pubblicate sui media internazionali la Grecia avrebbe assunto oltre 70 mila dipendenti pubblici contrariando, così, agli accordi presi con la Troika in cambio degli aiuti finanziari. Insomma …

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Attesa per i saldi, ma l’Adoc preannuncia il flop

Il 7 luglio partiranno in tutta Italia i Saldi estivi di questo 2012. Come ogni anno questo momento è attesissimo sia dai commercianti, che sperano di liberare il magazzino e ottenere un po di liquidità, sia dai consumatori, che possono approfittare degli sconti per risparmiare. Tuttavia le previsioni stimano che i saldi di questa estate saranno un flop per via della difficile contrazione economica che stiamo attraversando. Le famiglie italiane devono fare i conti con una minore capacità di spesa che ha provocato una brusca diminuzione dei consumi mettendo a dura prova i commercianti, come testimoniano anche gli ultimi dati relativi alla chiusura delle aziende nel settore.

Ma oltre a questo pesa anche il clima di profonda incertezza che non consente agli italiani di guardare al futuro con fiducia. Secondo alcune stime l’aspetto psicologico incide per oltre il 65% sugli acquisti dei consumatori frenando così non solo chi non ha la possibilità di spendere ma, anche, chi potrebbe farlo ma preferisce rimandare per paura di dover affrontare periodi peggiori.

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Germania immune alla crisi? C’è chi dice no…

Anche la Germania non è immune dalla crisi economica. Noi di economyonline.it lo andiamo ripetendo da tempo invitandovi a diffidare di chi sostiene che la Germania si talmente forte da essere in grado di non risentire di un eventuale peggioramento della crisi. La zona euro è bloccata in una forte contrazione economica che sta colpendo anche i tedeschi e, stavolta, a rivelarlo è un’autorevole inchiesta pubblicata sul Financial Times. Secondo l’indice dei responsabili degli acquisti di servizi (l’indice che misura il livello di attività dei responsabili degli acquisti nel settore manifatturiero) per i 17 paesi membri ha fatto registrare un ulteriore rallentamento. Ma l’economia della Germania, che finora ha salvato la zona euro dalla recessione, ha subito un deterioramento significativo, soprattutto nel suo settore manifatturiero.

Secondo Chris Williamson, capo economista di Markit (autore dell’indagine), “la recessione si sta diffondendoe in tutta la regione” andando a colpire anche quei paesi che fino ad ora erano rimasti immuni. Gli ultimi risultati indicano che le società private si aspettano “condizioni peggiori nei prossimi mesi, per via della profonda incertezza causata dalla crisi economica e politica della regione“.

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Berlusconi: più potere alla Bce e unione politica

In questi ultimi giorni Silvio Berlusconi è tornato alla ribalta delle cronache per aver lanciato delle proposte più o meno controverse. Dopo aver rilanciato l’idea di un ritorno alla lira Berlusconi, in una lunga intervista al Wall Street Journal, ha avvertito che il PDL potrebbe recuperare velocemente un gran numero di elettori qualora smettesse di appoggiare il governo Monti mettendo in dubbio, quindi, il suo appoggio fino alla fine della legislatura. Secondo il prestigioso quotidiano economico la ripresa della fuga degli investitori dal debito italiano, insieme all’oscuramento delle prospettive economiche del nostro paese, ha incoraggiato Berlusconi e altri politici italiani ad alzare la voce per esprimere il proprio malcontento agli occhi degli elettori.

D’altronde non è un mistero che il governo Monti stia perdendo velocemente consensi visto che nonostante i tanti sacrifici chiesti agli italiani i risultati siano alquanto deludenti. Così ecco che Berlusconi rilancia: “Se si prosegue con le politiche della signora Merkel finiremo in una spirale recessiva ben peggiore. Questa è davvero una politica sbagliata perchè Italia, Spagna e persino la Francia hanno bisogno per affrontare la crisi come un’opportunità per diventare più competitivi“.

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Fed: niente Qe3, si prolunga l’operazione Twist

I Funzionari del comitato di politica monetaria della Federal Reserve hanno deciso di estendere gli sforzi per rilanciare l’economia stagnante degli Stati Uniti e si sono detti pronti a fare di più se necessario, per stimolare la crescita di posti di lavoro. In sostanza la Fomc ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse allo 0,25% e ha comunicato di voler estendere fino alla fine dell’anno l’operazione Twist in scadenza a giugno. Si tratta di un passo importante perchè dimostra l’impegno della Fed nel dare continuamente stimolo all’economia anche se i mercati si aspettavano qualcosina in più. Tuttavia questo “impegno” della Fed dimostra che la crescita dell’economia americana è a rischio: non a caso sono state riviste le stime del pil che per il 2012 passa all’1,9-2,4% (le stime precedenti parlavano di un 2,4-2,9%.

Nella conferenza stampa di routine che si tiene dopo la diffusione dei dati relativi ai tassi di interesse, il presidente Ben Bernanke ha spiegato di essere disposto ad intraprendere ulteriori azioni, qualora non vi dovessero essere progressi in materia di riduzione della disoccupazione, che era 8,2% nel mese di maggio.

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G20: unione bancaria e rischio Spagna

Mentre l’Europa, sotto le pressioni degli USA e dei Bric, promette l’imminente costituzione di un’unione bancaria aumentano i timori per il futuro della Spagna. Ieri il governo di Madrid ha collocato 3 miliardi di titoli di stato a 12 e 18 mesi con i tassi di interesse che schizzano alle stelle passando al 5,074%, dal 2,985%, e al 5,107% dal 3,302% dell’asta precedente. Insomma i mercati non si fidano più della capacità della Spagna di rimborsare il proprio debito e sembrano voler scommettere su un suo prossimo default. D’altronde il campanello d’allarme è suonato qualche giorno fa, ossia da quando i titoli a 10 anni sono saliti stabilmente sopra il 7%, indicatore chiave della salute di uno stato.

La triste reazione del mercato alla promessa dell’eurozona di pompare fino a 100 miliardi di euro nel traballante sistema bancario spagnolo sottolinea che non basta più immettere liquidità ma occorre cominciare a risolvere i problemi alla base. Ma i politici europei sembra far finta di non capire e continuano per la loro strada litigando anche negli appuntamenti ufficiali e dando un’immagine dell’Europa quanto mai frantumata.

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