Quella a cui abbiamo assistito ieri è stata una giornata campale per la Grecia. Il parlamento, infatti, ha approvato il piano di austerità imposto dagli organismi internazionali in cambio del maxi prestito da 130 miliardi di euro (ma si parla forse di arrivare anche a 150) mentre fuori dal palazzo la città di Atene viveva attimi di paura per via degli scontri promossi dai manifestanti. Così mentre il parlamento decideva di accettare le durissime misure di tagli Atene veniva data alle fiamme vivendo una delle giornate più dure della sua storia. Si evita, in questo modo, il default finanziario considerato dal premier greco “una catastrofe inimaginabile” che avrebbe richiesto sacrifici insostenibili per il popolo greco. Anche il ministro delle finanze Venizelos ha difeso la decisione di accettare le misure sostenendo che “La scelta non è tra i sacrifici e non fare sacrifici, ma tra i sacrifici e qualcosa di inimmaginabile“.
Insomma finalmente la Grecia sembra arrivare ad una svolta, seppur dolorosa, della crisi evitando il default finanziario e dando il via libera al maxi prestito che eviterà l’imminente fallimento del paese con tutto quello che comporta. Lo stesso Papademos ha dichiarato che “Sappiamo che le nuove misure colpiranno i greci nel breve termine. Lo sappiamo, ma i costi sociali non si possono paragonare con il disastro di un default”.