Da qualche giorno a questa parte girano strane voci circa una possibile fusione tra 2 delle principali banche del nostro paese, ossia Unicredit e Monte dei Paschi di Siena. Premttiamo che si tratta ancora solo ed esclusivamente di voci e, quindi, non c’è nulla di verificabile o di ufficiale al riguardo. Queste voci di corridoio sono state alimentate dall’uscita di Caltagirone dal cda (con relative dimissioni dalla carica di vicepresidente) del Monte dei Paschi per entrare pesantemente in Unicredit con una quota del 2% circa. Una mossa che in molti hanno interpretato in maniera dubbia e che ha contribuito ad alimentare sospetti su una eventuale fusione tra le 2 banche visto che per la banca di Siena si prospettano dei mesi di fuoco per via delle richieste dell’Eba che ha richiesto 3,2 miliardi di capitale aggiuntivi entro giugno per rafforzare il patrimonio.
Ovviamente una eventuale fusione sarebbe accolta con clamore perchè darebbe vita ad un colosso bancario anche se, per il momento, è prematuro fare previsioni senza avere in mano delle dichiarazioni ufficiali che facciano chiarezza sulla vicenda. Tuttavia qualche analista si è avventurato in una prima analisi e il verdetto è che una fusione di MPS con Unicredit avrebbe meno sovrapposizioni rispetto a una fusione tra MPS e Intesa Sanpaolo.