Da settimane continua a salire la tensione tra Stati Uniti e Iran che, secondo fonti dell’intelligence, sarebbero molto vicini ad avere la bomba atomica. Oltre ai drammi umanitari che, purtroppo, sono comuni a tutte le guerre un eventuale conflitto in Iran potrebbe avere ripercussioni devastanti anche a livello economico spingendo i paesi industrializzati verso una recessione senza precedenti. A lanciare l’allarme è Nouriel Roubini, uno dei pochi economisti ad aver predetto la crisi del 2008, che intervistato da MSNBC ha sottolineato gli eventuali scenari economici a cui si potrebbe assistere nel caso gli USa e Islraele decidano di scatenare una guerra con l’Iran. Un eventuale conflitto, secondo l’economista, farebbe immediatamente schizzare verso l’alto il prezzo del petrolio che potrebbe raggiungere, velocemente, i 150 dollari al barile.
Quello che spicca dall’intervista di Roubini è la conferma di come il mondo abbia, ora più che mai, bisogno di stabilità per consentire all’economia di tornare a crescere su livelli significativi. Un eventuale conflitto provecherebbe un’immediata tensione sul comparto petrolifero (ricordiamo che l’Iran è uno dei maggiori produttori di petrolio del mondo) con ripercussioni pesantissime sulla crescita.