Per poter effettuare operazioni commerciali intracomunitarie occorre fare richiesta di inserimento nell’archivio VIES. La normativa riguarda imprese, professionisti e contribuenti in regime dei minimi in possesso di partita Iva. Ecco tutti i dettagli al riguardo.
Essere iscritti nell’archivio informatico europeo sull’IVA, noto come VIES, risulta essere obbligatorio per imprese e Partite IVA che desiderano effettuare transazioni commerciali all’interno della Unione Europea.
In questo modo è possibile verificare da un lato la validità della partita IVA di possibili clienti o fornitori, mentre dall’altro il Fisco riesce ad assicurare la piena trasparenza in merito.
Il regolamento UE 904/2010 stabilisce che devono essere inseriti nell’archivio VIES tutti coloro che svolgono l’esercizio di un’impresa, arte o professione e che vogliono effettuare scambi intracomunitari. Occorre presentare una dichiarazione di inizio attività ai fini IVA, presso un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate oppure al Registro delle Imprese, adoperando gli appositi modelli AA7 o AA9.
Tutti gli altri soggetti titolari di partita IVA devono invece presentare una apposita istanza direttamente all’Agenzia delle Entrate.
Tutte le imprese ed i professionisti che hanno presentato la richiesta di ammissione, saranno iscritti nell’archivio VIES in modo da essere identificati come soggetti passivi IVA dalla rispettiva controparte comunitaria.
La procedura è molto semplice.
L’Agenzia ha un termine fissato in 30 giorni dalla data di attribuzione della Partita IVA o dalla istanza, per procedere ad un’analisi preliminare per l’inserimento nell’archivio. Se, a seguito delle verifiche effettuate, vengono fuori rischi di evasione o di frode, l’ufficio non autorizzerà il richiedente. In caso contrario il soggetto sarà inserito in modo automatico nell’archivio Vies il trentunesimo giorno successivo alla presentazione della domanda.
Occorre sottolineare che la posizione del contribuente nell’archivio sarà soggetta ad un costante controllo, in modo da esaminare periodicamente la sussistenza di fattori ritenuti di rischio.
Gli operatori commerciali in possesso di partita IVA che eseguono operazioni intracomunitarie potranno in questo modo controllare la validità del numero di identificazione IVA di tutti i loro clienti.
I contribuenti minimi, pur non eseguendo cessioni intracomunitarie di beni e servizi ma operazioni attive con applicazione di IVA interna, possono effettuare acquisti o vendite nella Ue compilando un apposito elenco riepilogativo delle operazioni intracomunitarie.
Infatti anche tali contribuenti devono dichiarare la volontà di effettuare operazioni intracomunitarie, nel momento della presentazione della dichiarazione di inizio attività o anche in una fase successiva, e poter essere così iscritti nell’archivio.
Per maggiori infomazioni al riguardo, consigliamo di visitare il sito della commissione europea, nella sezione “fiscalità” > “Vies” all’indirizzo internet: http://ec.europa.eu/taxation_customs/vies/.