In questi giorni sono in tanti, giovani e non, che si domandano: “La mia pensione è a rischio? Quando toccherà a me lo stato avrà ancora i soldi per pagare le pensioni?”. Domande più che lecite, in verità, viste le ultime sconcertanti rivelazioni secondo cui l’Inps, alla fine del 2014, arriverebbe ad avere un disavanzo per oltre 4 miliardi di euro bruciando, di fatto, tutte le riserve dei lavoratori. Per carità, non si tratta di una novità vera e propria visto che dei debiti dell’Inps ne eravamo già a conoscenza e in più occasioni ne avevamo parlato ma ora che tutto è ufficiale se ne può parlare liberamente conti alla mano.
E la situazione è a dir poco drammatica. In molti, infatti, non si rendono conto di quanto siano a rischio le pensioni negli anni avvenire. Tanto per parlare subito di dati concreti voglio citare un articolo-inchiesta de la Repubblica.it:
La Relazione del presidente rivela che alla fine del 2014 il fondo pensioni dei lavoratori dipendenti registrerà un passivo di 119 miliardi di euro; quello dei coltivatori diretti di 80 miliardi; quello degli artigiani di 48 miliardi. Un buco patrimoniale di quasi 250 miliardi di euro coperto a fatica solo da due fondi: i lavoratori parasubordinati, in attivo di 96 miliardi, e le prestazioni temporanee dei lavoratori dipendenti (quindi contributi per malattie, maternità, disoccupazione), in attivo di 179 miliardi. “Questi due fondi – commenta Patta – sono la cassaforte, la banca che ha permesso di portare a “soli” -4,5 miliardi di euro il passivo del patrimonio Inps.
Provate a rileggere più e più volte quanto scritto qui sopra perchè c’è bisogno di un certo impegno per assimilare l’assurdità della situazione. Parliamo di cifre mostruose, debiti frutto della negligenza di una classe dirigente che per anni ha creato castelli di carta con il solo scopo di coprire i debiti di un sistema sanitario che ora è al collasso.
Non a caso le previsioni parlano di un ulteriore disavanzo (10-12 miliardi di euro, mica bruscolini) anche per il 2015 e per il 2016. Quindi a questo punto è lecito chiedersi se le pensioni sono a rischio e se e quando il sistema collasserà definitivamente portando il paese verso il baratro. Perchè che futuro può avere un paese che ha il 12% di disoccupazione se anche le pensioni fossero a rischio?
Qui non parliamo di non potersi permettere qualche sfizio come una piccola vacanza o una cena in pizzeria il sabato sera ma di qualcosa di molto più grave. In tutto questo la politica continua a litigare per la legge elettorale. Di certo non siamo in buone mani.