La Germania, da sempre accusata di essere una delle cause del prolungarsi della crisi economica, sembrerebbe aver capito che è arrivata l’ora di cambiare rotta. Insomma non più solo austerity ma, anche, maggiore competitività. Perchè qualcuno, li a Berlino, sembra aver finalmente capito che se non si torna a crescere la faccenda, per l’Europa, si fa davvero molto difficile non solo da un punto di vista economico ma, anche e sopratutto, sociale. Questi anni di crisi hanno moltiplicato il numero di poveri in tutti i principlai paesi europei portando la disoccupazione su livelli molto vicini alla soglia di massima sopportazione. La Merkel sembra aver capito tutto ciò e, pur difendendo quanto fatto finìora e continuando a rivendicare l’assoluta necessità di tenere sotto controllo i conti, apre ad un leggero cambio di rotta.
Insomma da oggi in poi le parole d’ordine saranno rigore e crescita accontentando, così, sia il governatore della BCE, Mario Draghi, che tutti i principali leader europei che già da tempo chiedevano di poter ammorbidire la linea di austerity imposta dalla Germania.
Ora molti si domanderanno come mai la Merkel abbia cambiato idea, se sia stata mossa da un sentimento di “bontà” o se ci sia qualcosa di più. In verità credo che i tedeschi siano preoccupati (e molto) dall’attuale contesto economico europeo. Qualche segnale di leggerissimo contagio comincia ad arrivare anche in Germania perchè come dicevamo da tempo prima o poi tutti ne avrebbero pagato le conseguenze anche i virtuosi tedeschi.
Insomma la Merkel, dopo i dati sul Pil europeo con il settimo calo consecutivo dell’Italia e l’entrata in recessione della Francia, avrà pensato che sia meglio intervenire prima che sia troppo tardi. Intanto oggi c’è grande attesa per la riunione del Consiglio direttivo della Bce a Francoforte. La speranza di tutti, operatori del settore e non, è quella che la Banca centrale europea possa studiare delle azioni di intervento che abbiano effetti significativi e immediati per invertire la rotta.
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