Se si vuole comprendere quanto la crisi stia incidendo sulle abitudini degli italiani basta analizzare i dati diffusi da Terna sul consumo di energia elettrica. Stando allo studio appena reso noto, infatti, a Febbraio si è registrato un calo dell’8,1% a fronte di una temperatura media mensile di un grado inferiore. Insomma, nonostante abbia fatto leggermente più freddo del normale le famiglie italiane hanno scelto di utilizzare con estrema cautela condizionatori e dispositivi elettronici in genere ottimizzando i consumi. Quello su cui vale la pena riflettere è quanto sia forte il momento di difficoltà degli italiani se si è arrivati al punto di dosare l’uso della corrente per riuscire ad arrivare alla fine del mese. Una situazione davvero molto precaria che spesso non viene riportata dai grandi media sempre più impegnati a raccontarci il triste contesto politico che sta caratterizzando questo dopo elezioni.
Tuttavia non sarebbero questi i problemi più rilevanti per una nazione? Se le famiglie non arrivano alla fine del mese non dovrebbe essere una priorità per tutti, politici e grandi media compresi?
Prima di dare delle ovvie risposte a queste domande voglio finire di riportare i dati diffusi da Terna che, a mio modo di vedere, scattano una fotografia impeccabile dell’attuale situazione in cui versano milioni di famiglie in tutto il paese.
E, come si potrebbe facilmente immaginare, il paese non è diviso anche in questo visto che i dati ci raccontano di un calo pressochè generalizzato dei consumi di energia elettrica ma con un picco nel sud Italia dove si raggiunge il 10% contro il 7,2 eil 7,9 del nord e del centro del paese. Unico dato positivo da segnalare è la crescita delle rinnovabili in proporzione al complesso dell’energia prodotta con il +19% dell’eolica e il +11% del fotovoltaico.
Tuttavia, nel complesso, restano ancora aperti gli interrogativi di cui sopra. La politica è totalmente assente persa dietro alle lotte post elezioni che lasciano il paese in uno stato di assoluta ingovernabilità. Elezioni che avrebbero dovuto darci un governo forte di una maggioranza solida in grado di improntare quelle riforme necessarie ad uscire dallo stallo in cui la politica del “governo tecnico” ci ha bruscamente cacciato. Per il momento sono tutte domande che restano senza risposta ma prima o poi qualcuno dovrà assumersi la responsabilità anche di questo.
Continua a leggere: