Torniamo a parlare di mutui in occasione del report mensile diffuso da uno dei portali di riferimento del settore, ovvero mutui.it. L’Ufficio Studi ha analizzato tutti i finanziamenti concessi negli ultimi sei mesi e il risultato non è stato molto incoraggiante visto che il trend continua ad essere decisamente negativo. Una brutta notizia per un settore strategico come quello immobiliare dove continuano a calare le compravendite con il rischio sempre maggiore di un possibile crollo delle quotazioni. Perchè se fino ad oggi i prezzi delle case hanno sostanzialmente retto (in molte città c’è stato un calo ma non un vero e proprio crollo) se le compravendite dovessero continuare a scendere si potrebbe dar vita a scenari ben peggiori.
Da maggio ad ottobre, infatti, il capitale medio erogato dalle banche è sceso di un ulteriore 4% arrivando a quota 116 mila euro dai 121 mila di Maggio. Ma quel che è peggio è che continua ad aumentare la differenza tra somma richiesta e somma erogata dalle banche portandosi, ora, all’11%. Questo significa che chi si appresta ad acquistare un immobile con l’ausilio di un mutuo dovrà avere sempre più contanti.
Secondo Lorenzo Bacca, responsabile business unit di Mutui.it, “Gli italiani che richiedono un mutuo hanno imparato ad accontentarsi di cifre contenute e sanno, al contempo, che circa il 50% del valore dell’immobile deve essere finanziato attraverso risparmi già accumulati. Da notare, oltretutto, che il valore medio dell’immobile scelto, nonostante l’auspicato calo dei prezzi del mattone, non accenna a diminuire, ma resta stabile attorno ai 235.000 euro“.
Un altro aspetto negativo rilevato dal centro studi di Mutui.it è quello relativo alla scelta del tasso di interesse: continua a mietere consensi il tasso variabile che, ora, viene scelto dal 57% dei richiedenti contro il 50% di 6 mesi fa. Visto che l’Euribor si trova ai minimi storici sottoscrivere oggi un finanziamento di questo tipo significa, molto probabilmente, veder schizzare verso l’alto l’importo della propria rata mensile nell’arco di qualche anno.
Unica nota positiva sono i mutui prima casa: estrapolando i dati si evince che l’erogato medio per questa tipologia di finanziamento è salito a 127.000 euro (con un +12% in 6 mesi). Se consideriamo anche il calo del valore degli immobili (che si attesta intorno all’8%), la percentuale finanziata sale al 61%.
Previsioni per il 2013
Ovviamente non siamo dei maghi o degli stregoni pertanto questa nostra “previsione” va presa con le dovute cautele. Più che altro si tratta di un’analisi basata sulle tendenze e sui risultati dell’ultimo anno anche in funzione del quadro macro economico del paese e dell’intera eurozona.
A nostro giudizio il 2013 sarà un anno di stallo in cui, sostanzialmente, cambierà poco o nulla. I tassi di interesse ufficiali dovrebbero rimanere molto bassi per tutto l’anno così come gli spread applicati dalle banche rimarranno su valori estremamente alti. Tradotto i tassi per chi si appresta a sottoscrivere un nuovo finanziamento rimarranno molto alti spingendo sempre più persone verso il tasso variabile.
Ma attenzione alla tipologia di tasso che si sceglie: se il variabile rimarrà quello più conveniente per tutto il 2013 già dal 2014 -2015 si potrebbe vedere un rialzo dell’euribor con la conseguenza di veder aumentare sensibilmente l’importo mensile della propria rata.
Il consiglio è quello di sottoscrivere solo ed esclusivamente i mutui variabili con cap in modo da conoscere in anticipo il range di prezzo entro il quale la rata potrà aumentare. Scegliere oggi un variabile puro, infatti, significa correre il rischio di veder aumentare la propria rata negli anni a venire in maniera insostenibile.