Mentre in Europa si continua a discutere su come uscire dalla crisi le famiglie continuano a doversi districare tra mille difficoltà. Secondo uno studio della commissione europea il 25% degli italiani non riesce a pagare il mutuo aumentando, di fatto, il rischio di insolvenza dei crediti delle banche. Si tratta di un dato estremamente significativo che permette di fotografare, perfettamente, il momento di difficoltà. La colpa, secondo l’inchiesta, sarebbe dell’eccessivo peso delle tasse che avrebbe ridotto drasticamente il potere di spesa dei nuclei familiari costretti sempre di più a fare l’impossibile per far quadrare i conti alla fine del mese. Le banche, di conseguenza, continuano sempre di più ad evitare di elargire finanziamenti se non a chi è in grado di offrire delle solide garanzie.
In questo modo gli istituti di credito evitano di continuare a mettere in pancia crediti che difficilmente potrebbero essere recuperati specialmente perchè si è ancora ben lontani dall’aver superato questa crisi e, di conseguenza, il peggio potrebbe non essere ancora alle spalle. Il tutto si traduce in una difficoltà crescente per le giovani coppie che non riescono ad ottenere finanziamenti per acquistare un immobile e dare inizio ad una nuova vita indipendente.
Ma quali sono i parametri che le banche hanno reso più severi per evitare di erogare un mutuo che non venga restituito?
Per prima cosa molti istituti di credito hanno reso molto più bassa la soglia massima di capitale erogato. Se in passato si riusciva ad ottenere fino al 100% del valore dell’immobile oggi difficilmente si riesce ad ottenere più del 70% e solo in alcuni casi si arriva all’80%.
Uno scoglio che, di per se, è già sufficiente a far desistere molte giovani coppie dall’acquistare una casa visto che difficilmente si riesce a disporre di tanti contanti necessari a coprire la quota dell’immobile non coperta dal mutuo e tutte le spese (notaio, tasse, agenzia immobiliare, ecc.).
Un altro aspetto fondamentale sul quale le banche si stanno dimostrando intransigenti è il rapporto rata reddito. Se in passato si riusciva ad ottenere anche una rata che poteva raggiungere il 40% del proprio reddito oggi difficilmente si va oltre il 30% e, in alcuni casi, anche meno.
Il tutto non fa altro che gravare su un settore, quello immobiliare, che continua a vivere un momento difficilissimo con una diminuzione impressionante del numero di immobili venduti negli ultimi 2 anni.