Dall’ultimo vertice a 4 tra Spagna, Italia, Francia e Germania il quadro che ne viene fuori è di un’Europa sempre più divisa. Da un lato ci sono i paesi che chiedono una maggiore coesione politica anche nel momento in cui ci siano da fare dei sacrifici, dall’altro c’è la Germania che per voce della Merkel fa sapere di non voler staccare assegni in bianco per salvare i paesi in difficoltà. Le parole della signora Merkel sono state eloquenti e non hanno lasciato adito a dubbi: “Se io, cancelliere tedesco, do soldi alle banche spagnole, come faccio a sapere che come questi soldi verranno gestiti?“. Dall’altra parte Hollande ha ribadito che “Non ci può essere alcun trasferimento di sovranità se non c’è un miglioramento della solidarietà” chiedendo una maggiore coesione politica tra i paesi dell’area euro.
La situazione, quindi, sembra essere ben lontana da una soluzione. Il sistema finanziario si è frammentato, la fiducia degli investitori, delle famiglie e delle imprese si sta dissolvendo, la domanda si sta prosciugando e depositi continuano a fuoriuscire dalle banche e non tutti hanno direzione Germania. Spesso, infatti, i risparmiatori si rifugiano in dollari o altre valute internazionali portando i soldi al di fuori dei confini europei.
Ad oggi vi è un forte consenso internazionale sulle misure che sarebbero necessarie per arrestare la crisi: un acquisto massiccio di bond da parte della Banca centrale europea, la ricapitalizzazione diretta delle banche dai fondi di salvataggio (quindi senza passare per i singoli paesi come successo per la Spagna) e la creazione degli eurobond.
Tuttavia è molto difficile che queste misure vengano concordate a breve perchè non vi è una convergenza di visioni da parte dei paesi leader dell’eurozona che, al contrario, appare sempre più divisa e allo sbando. E se qualcuno aveva ipotizzato l’idea di aumentare i poteri dei vertici europei a discapito dei singoli stati dovrà ricredersi perchè anche la Francia non propende per questa soluzione.
Da sempre i francesi propendono per una soluzione intergovernativa che permetta loro di non perdere quote di sovranità nazionale. Secondo molti analisti questo è il motivo per cui l’eurozona era in gran parte concepito secondo le linee francesi, come un club di Stati sovrani.
Tuttavia ora c’è da capire quale direzione si vuole prendere perchè o si va verso una maggiore un’unione politica e bancaria in cui ognuno rinuncia a qualcosa oppure il futuro della moneta unica diventa davvero molto incerto. Continuare in questo modo significa solo continuare a far degenerare la situazione dando una visione dell’eurozona sempre più spaccata.
Non resta che aspettare e vedere cosa ci riserverà quella che molti già definiscono come la settimana più importante dell’euro.