Siamo alle solite. Dopo l’euforia iniziale per l’esito del voto di Domenica in Grecia che offre qualche chance al paese di cercare di rimanere nell’euro è stato rapidamente spento da una cascata di cattive notizie dalla Spagna, mettendo in dubbio, ancora una volta, la capacità dell’eurozona di proteggere i propri membri. Come dicevamo gli ultimi dati provenienti dalla Spagna e diffusi dalla banca centrale hanno mostrato che gli istituti di credito del paese dovranno fare i conti con un livello molto alto di crediti inesigibili e che i loro depositi continuano a diminuire velocemente. Così ecco che lo spread di Madrid torna a volare con i rendimenti dei titoli di stato a 10 anni che volano al 7,18% un livello assolutamente insostenibile nel medio-lungo periodo.
Ovviamente tutto ciò si è ripercosso sui mercati azionari spagnoli e italiani: Madrid ha perso il 3%, e Piazza Affari ben il 2,8%. Proprio sull’Italia, oltre che sulla Spagna, si sono concentrate le vendite, ennesima riprova che è il nostro paese il prossimo obiettivo della speculazione complici, anche, i dati macro estremamente deludenti diffusi negli ultimi mesi.
Secondo Jeffrey Rosenberg, chief investment strategist di BlackRock a New York “La Spagna è l’incertezza più grande e finché non vi sarà una maggiore chiarezza circa le ricapitalizzazioni delle banche spagnole e costi di finanziamento sovrani, il rischio nei mercati finanziari rimarrà elevato“.
Insomma fino alla scorsa settimana si parlava tanto della Grecia e quando poi tutto sembra risolto ecco rispuntare la Spagna. Tuttavia, fate attenzione, il problema è proprio in questa frase… “sembra risolto”. Perchè in effetti non si è risolto un bel niente visto che i leader del partito Nea Dimokratia hanno fatto sapere che dopo aver formato il governo di coalizione vedranno di rinegoziare gli accordi internazionali a cui sono legati gli aiuti.
La paura dei mercati è che ci possano essere altre violente tensioni sul settore finanziario greco con la possibilità di un veloce contagio anche a Spagna e, appunto, Italia.
Nonostante i risultati della grecia, quindi, “il quadro non cambia molto per la Spagna“, ha spiegato Juan Pablo Lopez, analista di Espírito Santo Investment Bank. Il paese sembra essere in un circolo vizioso in cui l’impetuoso deterioramento dell’economia pesa sulle banche sempre più in difficoltà. Basti pensare che alcuni rumors di queste ultime settimane stimano che il sistema creditizio spagnolo potrebbe aver bisogno anche di 400 miliardi di euro per essere rimesso in piedi.
Questa settimana, il governo spagnolo si aspetta di ricevere i risultati di uno “stress test” sul suo sistema bancario. Si tratta di una verifica molto importante effettuata dai consulenti di Oliver Wyman e Roland Berger Strategy Consultants. Insomma non resta che aspettare ma ieri abbiamo avuto la conferma che nelle prossime 2 settimane si deciderà il futuro di Spagna, Italia e dell’euro.