Sviluppo e crescita sono 2 parole che abbiamo sentito ripetere fino alla nausea in questi ultimi mesi ma di cui, nella realtà dei fatti, non si è vista nemmeno l’ombra. Ma, seppur con qualche settimana di ritardo è finalmente pronto il decreto che dovrebbe permettere al nostro paese di recuperare un po di competitività a livello internazionale con delle misure volte alla crescita che andranno ad integrare quelle del rigore adottate fino ad ora. Perchè, come abbiamo più volte ripetuto, senza crescita non si va da nessuna parte. Stando alle prime indiscrezioni riportate da ilsole24ore.com in queste ore il provvedimento che sarà al vaglio del consiglio dei ministri oggi è ampiamente ridimensionato rispetto alla bozza di partenza ma resta pur sempre un passo importante per ridare un minimo di slancio ad alcuni settori nevralgici della nostra economia.
I punti più salienti del decreto dovrebbero riguardare il settore dell’edilizia (con i bonus per le ristrutturazioni edili), gli incentivi alle imprese e il risparmio energetico. Si tratta di interventi che ci sarebbe piaciuto scoprire più incisivi ma, di questi tempi, è bene accontentarsi perchè comunque bisogna sempre fare i conti con i soldi che si hanno a disposizione (e sappiamo tutti che non ce ne sono molti).
Ecco alcuni degli interventi a nostro giudizio più interessanti tra tutti quelli che verranno introdotti dal nuovo decreto sviluppo:
1) Incentivi alle imprese
Per prima cosa verrà eseguito un riordino delle normative che regolano gli incentivi alle imprese italiane con la cancellazione di oltre 40 norme. Il fondo previsto per questa tipologia di intervento dovrebbe partire da 1600 milioni di euro (1 miliardo dal Fri, 300 milioni dalle risorse risparmiate con lo snellimento delle procedure e 300 milioni del fondo della programmazione negoziata).
2) Edilizia
Gli inrtenventi per rilanciare l’edilizia, uno dei settori più colpiti da questa crisi, saranno diversi. Per prima cosa il bonus Irpef per le ristrutturazioni dovrebbe essere fissato al 50% (prima era al 36%) con un tetto massimo di 96 mila euro. Stessa cosa dicasi per il bonus relativo all’efficienza energetica. Molto interessante il, cosidetto, “Piano Città” che dovrebbe permettere di realizzare infrastrutture di riqualificazione e ammodernamento delle aree urbane e demaniali. Da segnalare, inoltre, l’esenzione Imu sugli immobili invenduti.
3) Bonus per la ricerca
Senza ricerca non c’è sviluppo. Anche questo è un punto di forza in cui crediamo molto e per questo ci sarebbe piaciuto un maggiore impegno del governo in questo senso ma, come abbiamo già detto prima, di questi tempi forse è meglio accontentarsi di fare un passo alla volta. In sostanza si vuole introdurre un credito di imposta sulle assunzioni di personale specializzato (nella misura del 35%) nel settore.
4) Risparmio energetico
Ne abbiamo già accennato parlando del bonus ristrutturazioni. Viene prorogata la detrazione fiscale in scadenza al 31 Dicembre 2012 per chi effettua lavori volti a migliorare l’efficienza energetica dei propri immobili fino al 30 Giugno 2013. Tuttavia l’agevolazione scende dal 55 al 50% ma resta comunque un’ottima opportunità.
5) Project Bond
Ai project bond il governo vuole attribuire lo stesso regive fiscale agevolato valido per i titoli di stato, ossia il 12,5%. I project Bond, per chi non lo sapesse, sono delle emissioni obbligazionarie finalizzate alla realizzazione di un progetto.