C’è molta attesa, oggi per l’ipo di facebook che in questo modo fa il suo esordio in borsa specialmente dopo che il social network ha annunciato di aaver aumentato il proprio collocamento del 25%, offrendo 3 miliardi di dollari in più di titoli. In effetti intorno a Facebook c’è molto fermento e, sopratutto, l’interesse di tutti visto che il collocamento rischia di diventare la maggiore ipo di una società di tecnologia al mondo battendo perfino il “rivale” (se così possiamo dire) Google. Ovviamente c’è molto interesse anche da parte dei piccoli risparmiatori attirati dalla immensa popolarità del social network e dalla possibilità di veder rivalutati i propri risparmi in un momento così difficile per le piazze finanziarie di tutto il mondo. Insomma per molti facebook rappresenta una novità a cui guardare con interesse.
Per questo abbiamo ritenuto estremamente interessante proporre ai nostri lettori questo breve elenco pubblicato sul Wall Street Journal dedicato ai 7 motivi per non investire in facebook. Già da tempo, infatti, abbiamo sconsigliato ai nostri lettori di investire i propri risparmi sul social network nella fase iniziale della quotazione. Questo perchè, come già successo con molte altre realtà tecnologiche, le quotazioni iniziali vengono rapidamente perse.
Insomma il rischio è quello di ritrovarsi tra 5 o 6 anni con una forte perdita in conto capitale. Visto che l’obiettivo primario di ogni investimento è quello di preservare il capitale il nostro giudizio è quello di monitorare l’andamento del titolo almeno per alcuni mesi cercando di capire quale sarà la reazione del mercato e quali i possibili sviluppi dell’azienda.
Questo perchè facebook, in se per se, non rappresenta un cattivo investimento ma, al pari di qualsiasi altra IPO, rappresenta una scommessa ad altissimo rischio.
1) Attenzione alle entrate pubblicitarie: General Motors Co. ha comunicato di aver sospeso le inserzioni sul social network (parliamo di 10 milioni di dollari) in quanto sembra che gli annunci fossero “inefficaci”. Il problema è che altre società potrebbero essere inclini a seguire General Motors in quanto facebook viene visto ancora come qualcosa di sperimentale e potrebbe essere una spesa facilmente tagliata dalle aziende in un momento di crisi come questo. Non a caso le entrate pubblicitarie di Facebook nel primo trimestre sono in calo del 6% rispetto al trimestre precedente.
2) Attenzione al rischio privacy: facebook, come Google e ogni fornitore di servizi su Internet, ha un enorme interesse per i dati personali degli utenti. Facebook ha fatto proprio di questo il suo punto di forza: conosce il luogo dove si vive e dove si lavora. Sa cosa ti piace e cosa no ed è molto cauto quando si tratta di dire come intende utilizzare tali informazioni. Ci sono un sacco di potenziale rischi in questo modello di business perchè in un prossimo futuro gli utenti potrebbero non essere più disposti a condividere queste informazioni e tutto il business verrebbe meno.
3) Crescita della popolazione mondiale: il social network è cresciuto a ritmi incredibili diventanto un servizio utilizzato a livello planetario. Ad un certo punto, però, Facebook dovrà arrestare la sua crescita proprio per l’esaurirsi delle persone. Il social network ha già 901 milioni di utenti attivi mensili e questi potrebbero, teoricamente, raddoppiare o addirittura triplicare.
Tuttavia quello che è certo è che d’ora in avanti facebook crescerà a ritmi inevitabilmente più lenti di quelli registrati fino ad ora e questo potrebbe essere visto come un aspetto negativo.
4) Annunci sempre meno visibili: gli annunci pubblicitari sul social network sono sempre meno visti dagli utenti perchè l’occhio si sta abituando alla loro presenza e si tende ad ignorarli. Questo renderà meno profittevole per l’azienda investire nel social network.
5) Durerà per sempre o è solo una moda: ad oggi di questo social network si dicono meraviglie e i dati in nostro possesso confermano una crescita incredibile. Ma lo stesso si poteva dire anche di Friendster o di MySpace e sappiamo tutti che fine hanno fatto.
6) Attenzione a Zuckerberg: Zuckerberg (proprietario di facebook) è brillante ma è anche molto autoritario e, tanto per fare un esempio, ha speso 1 miliardo di dollari per acquistare Instagram senza consultare nessuno. E se dovesse sbagliare quanto ne risentirebbe il titolo?
7) Scontri interni: dentro a Facebook devono convivere 2 personalità molto forti. Una è quella di Zuckerberg, che costruisce i prodotti per gli utenti, e l’altra è quella di Cheryl Sandberg, lo chief operating officer e unico responsabile della creazione del denaro. In questi casi il rischio di uno scontro interno per visioni differenti è sempre molto forte e pericoloso.
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- quanto vale realmente facebook?: una breve analisi sul valore del social network realizzata qualche tempo fa quando ancora non era stata definita la quotazione in borsa;