Al di la di quello che i media ci propinano la realtà è una sola: i prezzi dei beni di prima necessità sono in costante aumento, al punto tale da rendere l’inflazione pericolosamente fuori controllo. Secondo quanto dichiarato dall’Istat nelle stime preliminari i prezzi dei prodotti che acquistiamo con maggior frequenza è aumentato del 4,7% nel mese di Aprile ossia il valore più alto degli ultimi 4 anni. Si tratta di un rialzo trainato, per lo più, dal caro carburanti che, come avevamo ampiamente previsto, ha spinto al rialzo il prezzo di molti generialimentari e di largo consumo. L’aumento dei prezzi insieme al forte aumento della pressione fiscale è una morsa che rischia di dare il colpo di grazia alla nostra economia nazionale. Non a caso anche la disoccupazione fa registrare un’impennata arrivando molto vicina alla soglia del 10% con un tasso che si dimostra il più alto da 11 anni a questa parte.
Foto tratta da: giornalettismo.com
Secondo uno studio del Codacons, la famosa associazione dei consumatori, questo aumento dei prezzi si traduce, mediamente, in una maggiore spesa di 686 euro l’anno per una famiglia tipo di 4 persone. Insomma ad ogni famiglia sono necessari almeno 55-60 euro in più ogni mese solo per acquistare i beni di prima necessità come, appunto, la spesa alimentare.
Se a questo aggiungiamo l’aumento della pressione fiscale che ha fortemente diminuito la capacità di acquisto dei consumatori è evidente il momento delicatissimo che la nostra economia sta attraversando. Il rischio è quello di un’ulteriore contrazione dei consumi che produrrebbe altra disoccupazione dando vita ad una spirale recessiva ancor più grave di quella attuale.
Come abbiamo detto gran parte di questo rialzo dei prezzi è stato provocato dall’aumento del costo dei carburanti: la benzina ad Aprile è aumentata del 20,8% su base annuale e del 3,1% su base mensile facendo registrare il rialzo più forte dal 1996.
Tuttavia anche gas ed energia elettrica non scherzano visto che, sempre secondo l’Istat, ad Aprile il rialzo sarebbe del 10,9% su base annuale. A questo punto risulta evidente la difficoltà dei cittadini di far fronte alle maggiori spese.
Una situazione resa ancor più difficile dall’altissima disoccupazione che, nell’ultimo mese, ha toccato il 9,7% (32,6% la disoccupazione giovanile). A questa percentuale, però, andrebbero aggiunti i circa 250 mila lavoratori in cassa integrazione cosa che farebbe crescere ancora di più il valore reale delle persone senza lavoro.
Come difendersi dal caro prezzi
Purtroppo i cittadini hanno poche soluzioni per difendersi dal forte rialzo dei prezzi. Per prima cosa è fondamentale cercare in qualsiasi modo di risparmiare sul consumo di carburante visto il forte rialzo che ha spinto benzina e diesel su valori prossimi ai 2 euro. A questo proposito qualche tempo fa abbiamo pubblicato alcune guide che potrebbero risultare molto interessanti:
la lista dei distributori di benzina low cost;
consigli su come risparmiare sul pieno;
Si può risparmiare molto anche approfittando delle potenzialità di internet: spesso acquistare sul web consente di risparmiare tantissimo rispetto al costo dello stesso prodotto acquistato in un normale negozio. I siti più convenienti sono, sicuramente, quelli dei coupon (tra tutti citiamo Groupon, Groupalia e Letsbonus) che permettono di acquistare ogni giorno tantissimi prodotti e servizi (dalle cena al ristorante ai prodotti di elettronica) con sconti fino all’80%.
Da non sottovalutare, per l’abbigliamento, anche le opportunità offerte dagli outlet dove, scegliendo con cura, è possibile trovare ottimi prodotti a prezzi davvero molto convenienti.