L’Europa sta vivendo una delle peggiori crisi economiche della storia eppure 3 delle più grandi banche del continente Barclays, Deutsche Bank e Banco Santander, hanno presentato dei risultati non eccessivamente deludenti nel primo trimestre dell’anno. Secondo il Wall Street Journal questa sarebbe la dimostrazione che, anche durante una crisi finanziaria, gli istituti di credito possono continuare a sfornare miliardi di profitti all’anno. Tuttavia lo stesso quotidiano online ribasce che le previsioni per il resto dell’anno sono decisamente più pessimistiche. Insomma il 2012 potrebbe rivelarsi un anno molto più difficile per le banche di quanto il primo trimestre non abbia fatto capire. Questo perchè i conti delle banche, fino ad ora, sono state influenzate dalle iniziezioni di liquidità della Bce, operazione che a quanto pare non verrà ripetuta nuovamente.
Così se Deutsche Bank ha presentato dei risultati buoni, ma al di sotto delle stime degli analisti, ora gli occhi sono puntati su Banco Santander che rischia di finire male il 2012 per via del crescente deterioramente dell’economia spagnola. Un’economia che, lo ricordiamo, deve fare i conti con una disoccupazione sopra il 20% e un debito pubblico in forte crescita.
Giovedi dirigenti della banca ha detto che il primo trimestre del lucroso dell’investment banking ambiente, che sostenuto i profitti di Barclays e Deutsche Bank dopo sei triste secondo anno scorso, è già in calo. E Santander, come i suoi rivali spagnoli, è probabile che affrontare i costi di montaggio dal peggioramento dell’economia spagnola.
Tra le 3 big del credito europeo è Barclays quella che sulla carta ha registrato le performanche peggiori con una perdita trimestrale di circa 475 milioni di sterline, ma che era quasi interamente il risultato di una carica di contabilità legata al maggior valore del debito della banca. In caso contrario, l’utile della banca britannica sarebbe stato 1,9 miliardi in linea con gli altri 2 istituti di credito.
Insomma la situazione per le banche europee resta stabile ma “da monitorare” perchè una eventuale escalation della crisi, infatti, le troverebbe assolutamente impreparate ad affrontare un ulteriore deterioramente dell’economia. Non a caso il downgrade della Spagna operato da S&P ha tra le sue motivazioni proprio il rischio di un intervento pubblico a favore del sistema creditizio.
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