Se da un lato il governo chiede sacrifici agli italiani, dall’altro i nostri politici sembrano non volerne sentire. Così dopo lo scandalo della commessa per gli aerei militari arriva il bando di concorso per l’acquisto di circa 400 auto blu per un valore complessivo di 10 milioni di euro. Una vergogna in un paese come il nostro che ha più auto blu (se si considerano le stime non ufficiali) degli interi Stati Uniti che pur possono vantare 5 volte la nostra popolazione. Ovviamente è arrivata una pronta smentita da Palazzo Chigi ribadendo che si tratterebbe di un semplice accordo quadro che potrà essere utilizzato per rinnovare il parco auto degli uffici delle pubbliche amministrazioni. In sostanza “il governo non acquisterà nuove auto blu nel 2012 e auspica, per le amministrazioni territoriali, l’adozione di un’analoga impostazione“. Tuttavia la notizia ha fatto il giro dei social network scatenando (giustamente) reazioni furiose da parte dei cittadini.
Tanto per fare un esempio (come si evince anche dal grafico qui sopra) le auto blu in Italia sono decisamente superiori a quelle di tutti gli altri paesi europei. L’Italia ha più auto blu di Portogallo e Giappone messi insieme. Un eccesso che costa decine di milioni di euro che potrebbero tranquillamente essere tagliati, almeno in parte.
Spesso, infatti, si assiste ad un abuso dell’utilizzo delle macchine di servizio da parte dei nostri politici. Un abuso che il nostro paese, nell’attuale contesto economico, non può più permettersi. Senza considerare, poi, che come spesso accade si finisce con il vedere i nostri politici dentro alle berline tedesche piuttosto che italiane. Della serie, oltre al danno anche la beffa.
Ma oltre al costo relativo all’acquisto bisogna considerare anche quello di mantenimento dei veicoli e quello relativo agli autisti. Insomma un vero e proprio spreco che potrebbe essere tranquillamente abbattuto specialmente in un momento come questo dove si chiedono sacrifici anche ai pensionati.
Qui sotto è possibile vedere il servizio del TG3 relativo alla notizia.