Continuiamo a monitorare la situazione dell’economia della Spagna per cercare di capire come questa possa influenzare anche la crisi della zona euro. A questo proposito è molto interessante analizzare i dati diffusi da reuters.com sulla “qualità del credito” delle banche spagnole, banche che stanno attraversando un momento critico. Secondo reuters i crediti inesigibili delle banche spagnole sono saliti, a febbraio di quest’anno, al livello più alto da ottobre 1994, ossia all’8,2% dei portafogli di credito. I dati, estrapolati dal report della Banca di Spagna diffuso mercoledì, testimonia come sia in atto una durissima recessione nel paese con la crescente difficoltà delle famiglie a rimborsare i propri debiti contratti con gli istituti di credito. Le banche si trovano ad affrontare una nuova ondata di insolvenze mettendo in serio pericolo la tenuta dell’intera sistema.
Il problema più grande è che in questo contesto, secondo gli analisti, il governo spagnolo non avrebbe i margini economici per intervenire a sostegno delle famiglie in difficoltà. Insomma già è difficile che Madrid riesca ad andare avanti senza aiuti da parte della BCE, figurarsi se sarà in grado di trovare le risorse finanziarie per intervenire a sostegno delle famiglie che non riescono a pagare i mutui.
Secondo i dati a disposizione le sofferenze sarebbero in aumentato di 3,8 miliardi di euro per un ammontare complessivo di 143,8 miliardi di euro a febbraio rispetto al mese precedente. A peggiorare la situazione c’è il pessimo andamento del mercato immobiliare che, stando alle stime del ministero spagnolo dei lavori pubblici, vedrebbe i prezzi delle case calare del 7,2% solo nel primo trimestre del 2012.
Il crollo del mercato immobiliare non farà altro che peggiorare la situazione delle banche del paese rischiando di far precipitare la situazione nel giro di brevissimo tempo. Ma la bolla immobiliare che sta mettendo a rischio le banche spagnole rischia di ampliarsi a tutta l’eurozona. In Italia il Censis ha dichiarato di aspettarsi un calo del valore degli immobili compreso tra il 20 e il 50% complice, anche, l’IMU che avrebbe reso le seconde case troppo care al punto da spingere molti proprietari a mettere sul mercato i propri immobili.
Ma dove se il mercato immobiliare dei paesi del sud Europa rischia di creare una sorta di amplificazione della crisi in corsa dove vengono investiti i soldi?
La risposta è ovvia: in Germania e, in generale, nei paesi del nord Europa. Il mercato immobiliare tedesco, infatti, sta facendo registrare numeri da capogiro per via dei tantissimi stranieri che stanno investendo in immobili in quello che, di fatto, viene considerato il porto sicuro dell’eurozona.