Quella appena conclusa è stata un’altra settimana terribile per i mercati finanziari europei e, in particolare, per Piazza Affari. L’indice FTSE MIB ha perso, anche ieri, il 3,43% a quota 14.359,50 punti facendo registrare 2 settimane di ribassi praticamente ininterrotti con cui si è bruciato quanto guadagnato in quasi 3 mesi. Molto male anche gli altri indici europei con il DAX30, l’indice tedesco, che ha chiuso la giornata di ieri a -2,36%, il CAC40, l’indice francese, che ha perso il 2,47% e l’Eurostoxx 50 a -2,58%. Come al solito a guidare i ribassi troviamo i titoli bancari con i principali istituti di credito che perdono tutti oltre il 5% (Unicredit -6%, Banca Popolare di Milano -8,16%) segno che l’Europa è nuovamente sotto attacco speculativo per via delle tensioni relative ai debiti sovrani. Non a caso rimane altissima l’allerta sulla situazione della Spagna che continua a preoccupare i mercati per il veloce deterioramento della propria economia.
Malissimo anche il Portogallo che, con ogni probabilità, avrà bisogno di nuovi aiuti dalla Comunità Europea entro la fine del 2012. Attenzione anche alla Francia, la seconda economia dell’eurozona, paese che rischia un veloce inasprimento della crisi per via della crescente disoccupazione e per gli scarsi volumi di export. Ma la notizia che ha definitivamente affossato i mercati è quella relativa al Pil cinese che ha fatto registrare la crescita minima dal 2009.
In giornata, poi, arrivano anche i pessimi dati sulla fiducia dei consumatori americani che fanno peggio delle previsioni degli analisti spingendo a nuovi ribassi anche i listini europei. Insomma verrebbe da dire “niente di nuovo all’orizzonte”: la crisi rimane drammatica e urge trovare una soluzione condivisa quanto prima per evitare che il rischio default diventi una solida realtà per molti membri dell’eurozona.
Previsioni per la prossima settimana
Lo scenario di fondo rimane molto incerto e, potremmo aggiungere, anche molto pericoloso per chi è solito investire nei mercati azionari. Il trend al ribasso sembra poter proseguire visto che all’orizzonte non si intravedono motivi validi per tornare ad essere ottimisti. Ma quello che rende così pericolosi i mercati è l’estrema volatilità che caratterizza questo particolare contesto economico.
Il consiglio, quindi, è quello di prestare la massima prudenza cercando di navigare a vista e riconsiderando le proprie posizioni di giorno in giorno per evitare di rimanere incastrati sul mercato, rischio che in questo momento può costare molto caro.
Da monitorare con attenzione, oltre alla normale diffusione dei dati macro, lo spread di Italia, Spagna e Francia (attenzione alla francia… potrebbe rivelare brutte sorprese nel breve periodo) e il Global Financial Stress Index, un indice redatto da BofA che tiene conto di spread, volatilità e molti altri parametri e rappresenta, al momento un ottimo indicatore per valutare la condizione di rischio sui mercati.
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