Brutta battuta d’arresto per quella che è considerata, ormai da diversi anni, la locomotiva dell’economia mondiale, ossia la Cina. Stando alle indiscrezioni trapelate sulla stampa internazionale le vendite di auto in Cina potrebbero essere ampiamente sotto le attese. La notizia, come era ovvio, ha scatenato la vendita dei titoli del settore che hanno registrato delle forti perdite su tutti i listini. A Piazza Affari Fiat arriva a perdere oltre il 3% mentre sul Dax BMW e Volkswagen perdono rispettivamente il 5 e il 4%. Tuttavia la notizia relativa ad una cattiva performance del settore auto nel paese del sol levante non sorprende più di tanto. Nelle passate settimane, infatti, le autorità del paese avevano rivisto al ribasso il target di crescita sia per il 2011 che per il 2012.
D’altronde era inevitabile che anche la Cina subisse in qualche maniera la crisi economica che ha messo a dura prova le economie occidentali. In Europa, il secondo mercato al mondo per la Cina, si vende molto poco e in America, il primo mercato per fatturato, la situazione non è poi così diversa. E per un paese che fa delle esportazioni la sua forza era inevitabile che si potesse assistere ad un rallentamento.
Il motivo principale che ha spinto le stime al ribasso è da ricercare nel forte aumento del prezzo dei carburanti registrato nella Repubblica Popolare a causa del continuo aumento delle quotazioni del Greggio. Quotazioni che potrebbero salire ancora (secondo quanto dichiarato dal Presidente dell’FMI) per via delle tensioni in Iran.
Ma cosa potrebbe comportare per l’occidente se l’economia cinese dovesse subire un rallentamento ancora più brusco nel corso del 2012?
Tanto per cominciare questa ipotesi, più che possibile è assai probabile. In Europa i dati sui consumi non sono incoraggianti (senza considerare ancora i problemi irrisolti, vedi Portogallo, Irlanda e Spagna) e negli Stati Uniti, nonostante i timidi segnali di ripresa, l’economia stenta a ripartire complice, anche, un alto tasso di disoccupazione.
Basti pensare che la bilancia commerciale cinese ha registrato un passivo di 4,2 miliardi di dollari solo nei primi 2 mesi del 2012, un fatto al quanto straordinario visto che non si verificava da più di 20 anni.
Non a caso le autorità economiche cinesi hanno fatto presente che da quest’anno verranno intensificate le misure a sostegno della domanda interna così da arginare, almeno parzialmente, il calo delle esportazioni verso i paesi occidentali.
Tornando alle ripercussioni della notizia sui mercati Fiat ha risentito del calo generale del comparto in Europa. Secondo Reuters, infatti, Fiat avrebbe una presenza marginale nel paese del Sol Levante visto che è presente, direttamente, solo con i marchi Ferrari e Maserati mentre per quanto riguarda la controllata Fiat Usa, Chrysler, l’anno scorso ha venduto in Cina circa 40.000 fra auto e mezzi pesanti.
Qui di seguito è possibile osservare il grafico relativo all’andamento del titolo Fiat nella giornata di ieri:
Ecco, invece, l’andamento dei titoli BMW
e Volkswagen
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