Sono stati resi noti i nomi che andranno alla guida del Monte dei Paschi di Siena, la banca più antica del mondo nonchè il terzo istituto di credito italiano per grandezza. Presidente dell’istituto di credito sarà Alessandro Profumo, che come tutti sappiamo è stato dal 1998 al 2010 alla guida di Unicredit, mentre l’ammnistratore delegato sarà Fabrizio Viola. Tra gli altri nomi del cda che guiderà la banca nei prossimi anni segnaliamo anche i nomi (giunti un po a sorpresa) di Angelo Dringoli, Tania Groppi, Paola Demartini (docenti universitari di economia) e Marco Turchi (ex sindaco revisore della banca). Secondo delle indiscrezioni i nomi sarebbero arrivati senza non poche polemiche e spaccature interne alla fondazione MPS.
Secondo il quotidiano la Repubblica, la scelta dei nomi che andranno a sedere nei ruoli chiave del CDA della banca rappresentano una vittoria del sindaco di Siena Franco Ceccuzzi, ex diesse, su Alberto Monaci, ex Margherita, sconfitto insieme al presidente dell’Ente, Gabriello Mancini, che non avrebbe votato il nome di Profumo per la carica di presidente.
Ma al di la delle polemiche interne i riflettori sono tutti puntati su Alessandro Profumo che all’età di 55 anni torna alla guida di una banca dopo la sua lunga esperienza in Unicredit, terminata con le dimissioni forzate, tante polemiche e una buona uscita di circa 40 milioni di euro.
Tuttavia il curriculum vitae di Alessandro Profumo è molto ricco: laureato alla Bocconi comincia la sua carriera presso il Banco Lariano per poi passare a responsabile di progetti stratecigi per la società di consulenza aziendale McKinsey & Company e, successivamente, direttore centrale per il Gruppo Ras.
Dal 1994 è condirettore centrale del Credito Italiano per poi diventare un anno dopo direttore generale e dopo 2 anni Amministratore delegato, carica che manterrà anche con la nascita del gruppo Unicredit. A lui si deve l’espansione della banca grazie ad una politica di acquisizione di banche locali che hanno portato il gruppo a espandersi nei mercati esteri e, in particolar modo, in quelli dell’este europa.
Tuttavia nella sua gestione non sono mancate le numerose polemiche visto che la banca è stata una di quelle che ha risentito maggiormente della crisi economica del 2008 per via della sua eccessiva esposizione, crisi dalla quale non si è più ripresa nonostante i diversi aumenti di capitale e gli accorpamenti degli ultimi anni.
Ora il manager ligure guiderà, ancora una volta, uno dei più importanti istituti di credito italiani, una nomina che sa molto di rivincita nei confronti di quanti lo avevano duramente criticato ai tempi di Unicredit costringendolo alle dimissioni.
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