Finalmente arriva la notizia che tutti si aspettavano: Atene è salva, almeno per il momento, visto che lo swap ha ricevuto adesioni superiori al’85%. Un risultato, per certi versi, eccezionale che molti analisti davano per improbabile scommettendo su un’adesione tra il 75 e l’85% massimo. Questo risultato, invece, permette ad Atene di attuare una corposa ristrutturazione del debito scacciando, almeno nel breve periodo, l’incubo del default finanziario che oramai veniva dato come molto probabile. Il governo greco aveva fissato il limite di adesioni al 75% come prerogativa per far partire il piano di ristrutturazione del debito anche se aveva indicato il 90% di adesioni come obiettivo per far filare tutto liscio. Obiettivo che, stando ai primi dati forniti questa mattina, sembra essere stato centrato in pieno segno che la linea dura attuata dal governo greco in questi ultimi giorni ha dato i suoi frutti.
Di fatto la Grecia potrà ridurre il debito con i creditori privati della metà grazie al taglio del 53% del valore nominale dei titoli di stato. Non appena sarà ratificato l’accordo Atene potrà ricevere i 130 miliardi di aiuti stanziati dalla Banca Centrale europea senza i quali il paese sarebbe entrato inesorabilmente in default.
Ora non resta che aspettare la reazione delle borse europee anche se c’è da scommettere che la notizia sarà accompagnata da un corposo rialzo dei listini che nei giorni scorsi hanno dimostrato di attendere con ansia e preoccupazione l’esito della vicenda greca.
Ovviamente le reazioni a caldo sono quasi tutte molte entusiaste con il Financial Times che parla della più grande ristrutturazione finanziaria della storia e il ministro degli affari europei francese, Jean Leonetti, che nei giorni scorsi aveva indicato l’accordo come un fatto imprescindibile e nell’interesse di tutti.
Un pochino più pragmatica la reazione del ministro tedesco delle finanze, Schauble, che durante un’audizione all’Università di Firenze ha dichiarato che è compito della finanza trovare soluzioni ma le regole vanno sempre rispettate. Sullo stesso piano anche il quotidiano tedesco Bild che in questi ultimi giorni si era fermamente dichiarato a favore di un default della Grecia.
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