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Cosa succede ad Unicredit?

Anche ieri abbiamo assistito ad una giornata difficile in borsa nonostante l’avvio spumeggiante dovuto alla decisione del parlamento greco di approvare il cosidetto “piano di salvataggio” imposto dagli organi internazionali quali condizione per sbloccare i 130 miliardi di euro di aiuti. Uno dei peggiori è stato proprio il titolo di Unicredit che dopo aver vissuto un mese di soli rialzi sembra aver finito la benzina. A questo punto sono in molti a chiedersi se si tratti di una semplice “presa di beneficio” con cui ricaricare le batterie e proseguire la corsa o se il titolo sia destinato a proseguire il ribasso degli ultimi giorni. A questo proposito abbiamo cercato di proporre un’analisi quanto più completa possibile per fare un po di chiarezza sull’argomento.

Molti analisti, infatti, danno un target di medio periodo al rialzo per il titolo segno che, passata l’ondata ribassista di questi giorni si possa tornare serenamente verso quotazioni più consone al titolo stesso che, ricordiamolo, è appena uscito da un aumento di capitale di cui si è molto discusso.

Cominciamo con Equita Sim che in questi giorni di ribassi mantiene inalterato sia il target price (che rimane fissato a 4,7 euro) sia il rating buy mentre gli analisti di Exane hanno fissato un target price a 4,8 euro e un rating neutral.

Per quanto riguarda Goldman Sachs, invece, il target price è salito addirittura a quota 5,4 euro mantenendo inalterato il rating mentre Morgan Stanley cambia il rating a Equalweight con target price fissato a 4,5 euro.

Infine da segnalare il target price degli analisti di Fineco (Gruppo Unicredit, quindi “potenzialmente” in conflitto di interessi) che prevedono un target price a 4,9 e un trand di breve periodo laterale.

Dopo questa breve analisi del titolo vale la pena fare un breve riepilogo di quanto successo nell’ultimo mese e mezzo per poter analizzare al meglio l’andamento del titolo stesso e cercare di prevederne l’andamento futuro.

Il 9 gennaio è iniziata l’odissea dell’aumento di capitale. In quel giorno è stato toccato il minimo a 2,286 euro ad azione (ricordiamo che prima dell’aumento di capitale c’è stato il raggruppamento delle azioni) per poi effettuare una serie di rialzi incredibili che in circa 1 mese ha permesso al titolo di raddoppiare il suo valore arrivando a toccare e superare i 4,60 euro.

Tuttavia a partire dal 9 Febbraio il titolo Unicredit ha cominciato a ritracciare fino al -3,79% di ieri riportando il suo valore a 4,064 euro ad azione. A questo punto viene da chiedersi se si tratti solo di una presa di beneficio o se il titolo abbia il fiatone e sia destinato a tornare giù.

Proprio ieri è arrivata una notizia interessante dal fronte polacco (ricordiamo che Unicredit è presente in maniera massiccia nei paesi dell’est) dove banca Pekao sembra poter pagare un dividendo nel corso del 2012. Tuttavia ciò non è sufficiente per smuovere il titolo che anche ieri è stato il bancario peggiore dopo la Banca Popolare di mIlano.

Per completare questa breve analisi vi proponiamo un paio di grafici molto interessanti che potrebbero essere utili.

Ricordiamo ai nostri lettori che questo articolo è stato pubblicato al solo scopo informativo. Economyonline.it e il suo staff non può essere in nessun caso ritenuto responsabile di eventuali perdite dovute a investimenti finanziari di qualsiasi tipo.

1 commento su “Cosa succede ad Unicredit?”

  1. Unicredit versa schiacciata a ribasso nel long term. L’area papabile da conquistare e tenere duramente ai fini dell’inversione di medio è quella intorno ai 4,70. Nel breve è certamente rialzista, ma, tuttavia cedevole verso il basso.

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