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L’Eba analizza le banche europee

Tra oggi e domani si svolgerà la riunione dell’Eba (autorità bancaria europea) che dovrà valutare i piani di rafforzamento patrimoniale delle principali banche Europee. Proprio per questo tutti i riflettori della borsa italiana sono puntati sul comparto bancario visto che almeno 3 istituti sono a rischio di una valutazione negativa. Il Monte dei Paschi di Siena, il Banco Popolare e Ubi Banca, infatti, devono ancora soddisfare i criteri previsti dall’autorità che ha imposto un Core Tier al 9% entro Giugno 2012. Proprio per questo molti istituti di credito (tra cui Unicredit, Intesa e Banco Popolare) hanno dato vita ad una operazione di buyback e altre, tra cui MPS e Ubi, potrebbero farlo a breve evitando, forse, il rischio di dover ricapitalizzare come già fatto da Unicredit.

Secondo alcuni analisti il comparto bancario italiano sarebbe in deciso miglioramento grazie anche all’asta della BCE di Dicembre che avrebbe garantito un enorme flusso di liquidità scongiurando il pericolo di credit crunch e favorendo un allentamento della tenzione sul nostro spread che è sceso ampiamente sotto quota 400 punti base.

Insomma una situazione in lieve miglioramento che sta ridando fiato ad un comparto, quello bancario, che ha profondamente sofferto nel corso del 2011 quando gran parte delle banche italiane sono crollate sotto i colpi della speculazione che ha visto come obiettivo proprio l’Italia e la sua credibilità economica.

Tuttavia non si placano le critiche riservate all’Eba dai principali istituti di credito europei che accusano l’autorità bancaria di essere troppo rigida nel mettere paletti sul patrimonio così rigorosi specialmente in un contesto come quello che stiamo attraversando in questi ultimi 6 mesi di gravissima crisi finanziaria.

L’Eba, a sua volta, rimprovera la leggerezza con cui alcuni istituti di credito ponderano i rischi e contabilizzano le propabili attività. Insomma secondo l’Autorità Bancaria Europea le banche non sarebbero sufficientemente prudenti affrontando il particolare momento storico con adeguate garanzie patrimoniali e ribadisce la volontà di rispettare gli impegni presi per portare il Core Tier al 9%.

Quello che è certo è che servirebbe la massima stabilità nel settore bancario per ridare fiato alla credibilità dell’eurozona. Credibilità che passa anche con la risoluzione, nel più breve tempo possibile, della situazione in Grecia e della possibile crisi del Portogallo di cui vi abbiamo già ampiamente parlato nelle scorse settimane (qui è possibile leggere la nostra analisi: Portogallo a rischio default?).

Proseguendo in questa direzione sarà possibile allentare le pressioni sui debiti sovrani riportando quell’equilibrio di cui l’Europa ha davvero tanto bisogno per ridare slancio alla propria economia e mettere un freno alle crescenti tenzioni sociali dovute alle politiche di austerity che i principali paesi dell’eurozona sono stati costretti ad applicare per non aggravare la già difficile situazione.

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