Secondo quanto affermato dall’Istituto Nazionale di Statistica, il mercato del lavoro starebbe rapidamente peggiorando, con un tasso di disoccupazione cresciuto di 0,1 punti percentuali a dicembre (rispetto al mese di novembre), e di 0,8 punti percentuali su base annua, per un totale dell’8,9%. Il dato rilevato dall’Istat è grave per una lunga serie di motivi. Il primo, è che delude fortemente le attese degli analisti locali, che stimavano un calo del tasso all’8,7%, sulla scia di alcune positive evoluzioni del comparto occupazionale. Il secondo, è che si tratta altresì del dato statistico più elevato dal gennaio del 2004 ad oggi (ovvero, dall’inizio delle serie storiche dell’Istat).
Il terzo, è che contribuisce ad allargare una forbice dall’evidente ampiezza rispetto alle altre nazioni europee di principale riferimento (in Germania, ad esempio, il tasso di disoccupazione è calato ai minimi da 20 anni al 6,7%). Il quarto, infine, che il tasso di disoccupazione sembra essere influenzato prevalentemente dalle condizioni dei più giovani.
Sono ancora una volta i meno anziani, infatti, a pagare in maniera più salata l’andamento negativo del mercato del lavoro. L’Istituto Nazionale di Statistica evidenzia come siano attualmente senza impiego il 31% dei giovani, con un calo di 0,2 punti percentuali su base mensile, ma con una crescita di ben 3 punti percentuali rispetto a quanto rilevato alla fine del precedente 2010.
Nell’Eurozona, invece, i disoccupati giovani erano pari a 3,920, milioni (il 21,3%), mentre nell’Unione Europea ammontavano a 5,493 milioni (22,1%). Dati preoccupanti, sui quali ha avuto modo di esprimersi un portavoce della Commissione UE, che ha affermato l’intento di agire immediatamente per invertire questa inaccettabile rotta.
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