Ieri Christine Lagarde è intervenuta a Berlino (in una celebrazione dei 10 anni dell’euro) parlando della crisi economica e in particolare sulla crisi del debito che sta affliggendo i paesi dell’eurozona. Secondo il presidente dell’FMI c’è la necessità di arrivare ad una svolta decisiva nel 2012 per non rischiare di finire come o peggio degli anni ’30. Lagarde usa parole dure contro l’Europa sostenendo che servono oltre 500 miliardi di dollari per uscire dalla crisi e rivendica un impegno maggiore della Germania. Ma il presidente dell’FMI non risparmia nemmeno il nostro paese sostenendo che senza aiuti finanziari l’Italia (insieme alla Spagna) rischia il fallimento.
Senza nulla togliere all’intervento del presidente dell’FMI, e senza nessuna vena polemica al riguardo, gli interventi della signora Lagarde a danno dell’Italia si stanno facendo sempre più insistenti al punto tale che ci si comincia a domandare il perchè. Perchè il presidente dell’FMI continua ad insistere nel sostenere che l’Italia deve accettare i finanziamenti del fondo monetario? Perchè si continua a sostenere che l’Italia sia a rischio default con tanta insistenza?
Prima di rispondere a queste domande è bene finire di raccontare l’intervento che ha visto la Lagarde esporsi anche nei confronti degli eurobond nei confronti dei quali si dice sicura che potrebbero dare maggiore fiducia ai mercati perchè rappresenterebbero una soluzione per condividere il rischio, ossia diluire eventuali perdite.
Viene, inoltre, ribadito il ruolo chiave della Germania che non solo deve partecipare alla risoluzione della crisi per via del fatto di essere una delle maggiori economie globali ma, anche e sopratutto, perchè se non si esce dalla crisi sarebbe proprio la Germania uno dei paesi maggiormente colpiti.
Tuttavia questo accanimento nei confronti dell’euro sembra eccessivo se non altro nei confronti di Spagna e Italia che, seppur con tutti i propri problemi, stanno attuando misure significative in grado di migliorare sensibilmente i conti pubblici.
L’Italia, in particolare, può vantare un’economia solida sotto molti punti di vista e una tradizione in tantissimi settori che altri paesi si sognano. Le recenti misure poi hanno ridato fiato ai conti pubblici tanto che i rendimenti dei nostri titoli di stato sono scesi moltissimo rispetto a quelli registrati a Dicembre (fattore importantissimo visto l’alto debito in scadenza nel 2012).
Insomma se è vero che in un’economia globale serve una rete di protezione globale è altrettanto vero che l’attenzione dovrebbe essere rivolta anche fuori dall’eurozona visto che ci sono tantissime altre economie a rischio di cui, chissà per quale motivo, non si parla mai.