Debito pubblico italiano in calo (a novembre) a quota 1.905,012 miliardi di euro contro i 1.909,1 di ottobre, entrate in incremento a 330 miliardi di euro. Sono questi i due dati di maggior spicco all’interno del report diramato dalla Banca d’Italia per l’undicesimo mese dell’anno. Un periodo temporale che – ribadisce il Bollettino Statistico – mostra evidenti tinte positive, e che portanel dimenticatoio i record negativi toccati in piena estate, quando il debito pubblico toccò quota 1.911,759 miliardi di euro.
Determinante fondamentale del calo del debito pubblico sono le entrate tributarie, che nei primi undici mesi del 2011 sono giunte a quota 300,592 miliardi di euro, in aumento di 1,1 punti percentuali rispetto ai primi undici mesi dello scorso anno.
Le imposte dirette conducono una flessione dell’1,5% (- 3,041 miliardi di euro), più che controbilanciate dal balzo delle imposte indirette, in aumento di 2,9 punti percentuali (+ 4,627 miliardi di euro).
L’imposta sul reddito contrae leggermente la propria contribuzione di 0,2 punti percentuali (- 229 milioni di euro) grazie alle ritenute sui redditi di lavoro dipendente pubblico e privato, e di quelle da lavoro autonomo (entrambe + 1,1%), che hanno potuto compensare la riduzione del gettito sull’autoliquidazione (trascinato al ribasso dalla diminuzione dell’acconto Irpef 2011 deliberato per la fine di novembre).
Per quanto invece riguarda l’imposta sul reddito d’esercizio, il gettito conseguente passa da quota 34.464 a quota 35.550 milioni di euro, a causa del venir meno di alcune imposte sostitutive che furono introdotte nella precedente Legge Finanziaria del 2008. Bene il gettito Iva (+ 1,8%), e il gettito dell’imposta sugli oli minerali (+ 1,9%).
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