Ormai siamo giunti alla fine dell’anno ed è tempo di tirare qualche bilancio di quello che è stato, a onor della cronoca, uno dei peggiori anni di sempre in ambito economico finanziario. La crisi del debito sovrano, come è sta ribattezzata una crisi finanziaria che si è andata trasformando in una crisi economica vera e propria andando a toccare la vita reale di tutti noi cittadini. In un’economia sempre più legata alla finanza ciò era inevitabile ma per molto tempo questo rischio è stato sottovalutato (poi ci sarebbe da capire se in buona o cattiva fede). Ormai parole come spread o differenziale sono diventate argomenti di cui si discute normalmente al bar o a cena con gli amici, tanto che ormai sono in molti che alla mattina invece di leggere il meteo o l’oroscopo si affrettano a vedere l’andamento dei nostri titoli di stato.
Una crisi, dicevamo, che ha travolto l’economia reale mettendo in seria difficoltà milioni di famiglie in tutta Europa. Come ben sappiamo uno dei paesi più colpiti dalla crisi è proprio il nostro tanto da aver costretto alle dimissioni il precedente governo e aver dato vita ad un governo tecnico definito di “emergenza”. Il tutto dovuto ad un attacco speculativo nei confronti dell’Italia (ma c’è chi sostiene che si trattasse di un attacco all’euro) che aveva portato il differenziale tra i nostri titoli di stato e quelli tedeschi ben oltre la soglia di massimo allarme di 500 punti percentuali.
Ma quello che è stato lo abbiamo raccontato per filo e per segno negli ultimi 3-4 mesi e, volendo, è possibile ripercorrere tutte le vicende andando a rileggere gli articoli che abbiamo pubblicato da Ottobre in poi. Ora è molto più interessante cercare di capire cosa ci aspetterà per il 2012.
Per quanto riguarda il nostro paese non ci si può aspettare più di tanto. L’effetto Monti, come è stato ribattezzato, non è stato poi così dirompente come ci si aspettava e i mercati hanno ricominciato a mettere sotto pressione i nostri titoli di Stato.
Le misure approvate fin’ora dal nuovo governo stanno mettendo a dura prova le famiglie che vedono schizzare alle stelle la pressione fiscale e non possono far altro che tagliare i consumi per cercare di sopravvivere. Tutto ciò sarà amplificato, nel corso del 2012, dagli effetti dell’IMU (imposta municipalizzata unica) e dall’aggiornamento delle rendite catastali.
E ipotizzabile, quindi, che il 2012 sia un anno ancora molto duro dal punto di vista dei consumi che già nel corso del 2011 sono scesi sui livelli di 10 anni fa. Colpa anche delle banche che da qui a pochi mesi saranno costrette a ricapitalizzarsi e che difficilmente riapriranno i rubinetti ricominciando a concedere in maniera più semplice e disinvolta finanziamenti alle imprese e alle famiglie.
Riassumendo ecco quello che prevediamo possano essere gli aspetti fondamentali che caratterizzeranno la crisi economica nel 2012:
1) Consumi: sarà il vero punto drammatico con cui si sconteranno tutti i governi europei (ma non solo); la maggiore pressione fiscale in molti paesi (tra cui l’Italia) porterà ad una pesante riduzione dei consumi mettendo in crisi le aziende dei settori più a rischio.
2) Occupazione: con i consumi in stallo sarà difficilissimo arginare la disoccupazione che potrebbe tornare a crescere nel medio periodo creando un pericoloso effetto boomerang.
3) Stretta sul credito: se le banche non torneranno a fare le banche e a prestare soldi alle famiglie e, sopratutto, alle aziende non è possibile pensare ad una ripresa di alcun tipo; le aziende messe in difficoltà dalla crisi potrebbero essere costrette a chiudere se non riusciranno ad accedere al credito, peggiorando la situazione in maniera decisiva.
4) Rischio default: nella situazione in cui siamo ai limiti del surreale il rischio default è dietro l’angolo; nel caso in cui l’Italia non ce la dovesse fare sarà l’Europa e l’euro a cadere (e non solo il nostro paese) con ripercussioni inimmaginabili per l’intera economia mondiale.
In conclusione possiamo affermare che, secondo il nostro giudizio, non ci sarà nessuna ripresa tangibile nel corso del 2012. L’economia italiana, europea e quella di tutto il mondo dovrà combattere una delle recessioni più violente di sempre cercando di scongiurare il pericolo di fallimenti a catena degli stati più a rischio.
Insomma la strada da fare è ancora molta, così come sono molti i pericoli in agguato.
Qui di seguito vi segnaliamo una serie di articoli di approfondimento:
- cosa succede se l’Italia fallisce: ecco cosa ci aspetterà in caso di default ;
- quanto si pagherà di imu: come si calcola la nuova imposta municipalizzata unica;
- quando andrò in pensione: tutte le novità pensionistiche del 2012;