In questi ultimi 2 giorni è nata una polemica sui conti della Germania in seguito ad un articolo apparso sul quotidiano libero di mercoledì. A dir la verità qualche dubbio sui conti del paese che, di fatto, si è messo alla guida dell’eurozona era già stato sollevato da alcuni blogger nostrani che avevano rilevato qualche anomalia nei conti della prima economia dell’area euro. Noi ci siamo tenuti alla larga da questo discorso perchè non volevamo limitarci a riportare la notizia ma abbiamo cercato di capirci qualche cosa in più così da fare un minimo di chiarezza sull’argomento. Ma partiamo dall’inizio. La germania, nell’articolo in questione, è stata accusata di aver omesso i debiti relativi al welfare dal calcolo del debito pubblico così da risultare il paese più virtuoso d’Europa. Ovviamente l’articolo in questione ha scatenato un dibattito, tutto nostrano, che vede impeganti da una parte coloro sostengono la maggiore efficienza dell’economia tedesca e, dall’altra, coloro ancora nutrono dei risentimenti verso il paese per via della risatina di Angela Merkel riservata al nostro ex premier.
Cominciamo subito con il sottolineare una cosa fondamentale: la Germania è un’economia solida e molto efficiente ma è assolutamente molto lontana dall’essere perfetta. Quindi pensare che tutto quello che riguarda l’economia tedesca funzioni a dovere è un errore.
Partendo da questo presupposto è possibile analizzare con imparzialità e senza “false aspettative” la situazione del paese per capire quale sia realmente la dimensione del suo debito pubblico. E qui, purtroppo, scatta immediatamente un altro problema, ossia quello relativo al calcolo.
Sul web si possono trovare decine di studi sui debiti pubblici delle principali economie europee ma nessuno di questi, seppur autorevoli e realizzati con le migliori intenzioni, è stato realizzato utilizzando gli stessi criteri di valutazione uguali per tutti i paesi.
Stabilire, quindi, quale sia la reale classifica dei paesi con il maggior debito pubblico della zona euro è, quasi sempre, un calcolo fine a se stesso. Molto più utile potrebbe essere cercare di capire quale sia la reale situazione economica dei diversi paesi. La Germania, dall’alto del suo strapotere economico, se la passa molto meno bene di quanto la maggior parte delle persone potrebbe anche solo immaginare.
Secondo Simon Juncker, economista dell’istituto tedesco Diw, la produzione di beni e servizi nel paese potrebbe scendere a tal punto, nel corso del 2012, da portare ad una recessione tecnica. La crisi globale ha fatto calare significativamente le esportazioni delle aziende che ora hanno un eccesso di offerta. Se la crisi dovesse continuare su questi livelli per tutto il 2012 si preannuncerebbe una crescita della disoccupazione anche in Germania con conseguenze pesantissime per l’economia.
Come abbiamo sottolineato in più occasioni è impensabile che un paese possa restare immune dalla crisi proprio perchè tutte le economie sono sempre più strettamente legate le une alle altre. Perfino la Cina ha dovuto ridimensionare i suoi conti proprio a causa della crisi che sta facendo diminuire significativamente sia le esportazioni verso europa e stati uniti, sia gli investimenti degli stranieri.
Datto questo non ci rimane che segnalarvi un interessante dibattito nato sull’argomento sul sito di icebergfinanza appena traslocato su finanza.com : icebergfinanza.finanza.com . Nei prossimi giorni torneremo sull’argomento cercando di analizzare alcuni dati che stiamo elaborando per capire cosa ci aspetterà nel 2012.
E intanto in Germania la unicredit eroga i mutui all’1% mentre in italia al 4%!