Era nell’aria da qualche giorno, ma si è atteso solamente il 24 novembre per dichiarare spazzatura (junk) i titoli del debito sovrano del Portogallo. A muovere in questa direzione è stata l’agenzia di rating Fitch, che ha declassato ancora il rating sul debito portoghese, portandolo da BB+ a BBB-, con un outlook negativo sul futuro.
Come detto, la decisione di declassare a spazzatura i titoli portoghesi era già da diverso tempo nell’aria dei mercati finanziari. Le motivazioni sono d’altronde chiare, e riassunte nella nota con la quale Fitch abbassa la scure sul debito sovrano del territorio lusitano: persistenti squilibri di bilancio, alto indebitamento, scenario economico negativo, scarsi investimenti sui titoli del Paese.
Il risultato, sotto gli occhi di tutti, è stata anche una revisione delle stime di crescita per il 2012, con una contrazione del 3% della produzione interna lorda nazionale, e uno scetticismo evidente sulle capacità di Lisbona di ridurre il debito, a causa della recessione che si abbatterà sul Paese per i prossimi due anni.
Per quanto concerne invece il deficit, Fitch sostiene che il 2011 si chiuderà con un disavanzo pari al 5,9%, che scenderà al 4,5% nel corso del 2012. Il debito salirà dal 93,3% del 2010 al 110% nel 2011, per poi incrementare ulteriormente e gradualmente negli anni successivi, fino a toccare il 116% nel corso del 2013.
Fitch prevede infine che nel 2012 il Paese sarà costretto a lanciare nuove misure di consolidamento, al fine di evitare il deterioramente dello scenario, e il rischio di default conseguente. Nelle prossime settimane, potrebbero esservi novità in termini di giudizio sul debito sovrano nazionale, anche per altri membri dell’eurozona.
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