Dopo i diversi tagli applicati nei mesi scorsi dalla Banca centrale Europea ai tassi di interesse, molti preannunciavano trionfalmente una drastica diminuzione delle rate dei mutui bancari. Di fatto oggi un mutuo, sia esso a tasso fisso o a tasso variabile, costa meno di un anno fa ma le rate non sono scese proporzionalmente ai tagli effettuati dalla BCE.
Questo perchè le banche hanno aumentato lo spread, cioè il loro margine di guadagno, che applicano su ogni finanziamento che viene erogato.
Secondo quanto emerso da un’indagine del quotidiano LaRepubblica da Agosto 2008 a Gennaio 2009 le banche hanno aumentato lo spread di circa il 40% con un danno immenso per i cittadini che, ora, dovranno affrontare rate molto più pesanti.
Ecco spiegata la delusione di tutti coloro che si aspettavano una riduzione più consistente delle rate dei mutui.
Ma chi ne sta pagando maggiormente le conseguenze?
I più colpiti da questi aumenti di spread sono sicuramente le famiglie che si accingono ora a stipulare un nuovo mutuo (sia a tasso fisso che variabile) e si aspettavano rate più leggere. Questo perchè l’aumento dello spread viene applicato solo sui nuovi finanziamenti erogati.