Monti si appresta a formare il nuovo governo che dovrà cercare di traghettare l’Italia fuori dalla crisi finanziaria. La situazione, come ha più volte detto lo stesso Mario Monti, è gravissima e occorrerà tempo e sacrifici per provare ad uscirne. Proprio per questo si parla di una prima manovra da 25 miliardi di euro per recuperare i soldi persi con il taglio di crescita del PIL e con i maggiori interessi che dovremmo pagare sui nostri titoli di stato già a partire dal prossimo anno.
Molte le misure che vengono ipotizzate tra cui un ritorno all’ici più una eventuale altra tassa sulla casa che includa canone rai e smaltimento dei rifiuti. Tuttavia Monti, in questo senso, è stato molto chiaro: occorrono sacrifici da parte di tutti. Per questo sembrerebbero certi forti tagli alla politica che, a detta del nuovo premier, deve necessariamente contribuire ai sacrifici per risanare il paese.
Molto interessante anche il pacchetto anti evasione che prevederebbe la tracciabilità dei pagamenti già a partire dai 2-300 euro incentivando, di fatto, i pagamenti attraverso mezzi elettronici.
Ma al vaglio del nuovo premier ci sarebbero anche le pensioni (si parla di un possibile aumento della soglia delle pensioni di vecchiaia), le privatizzazioni e le liberalizzazioni per favorire la concorrenza e un decremento dei costi sostenuti in molti campi.
Intanto questa mattina la borsa di Milano ha aperto con il segno più (attualmente Piazza Affari fa registrare un FTSE Mib di +1,48) dando dimostrazione, ancora una volta, che i mercati sembrano apprezzare la scelta di Monti a capo di un governo tecnico. Molto bene anche lo spread che scende sotto quota 460 (attualmente si attesta sui 452 punti) mentre i tassi di interesse dei nostri titoli di stato sono scesi sotto quota 6,50%.
Siamo ancora su livelli di guardia e ben lontani dalla soglia di sicurezza del 5% entro il quale dobbiamo cercare di far scendere i rendimenti dei nostri Bot il più velocemente possibile ma, già di per se, è un buon inizio.
Insomma la direzione presa per provare a far uscire l’Italia dal pantano in cui si era cacciata sembra essere quella giusta . Non resta che aspettare la nomina dei ministri (attesa in settimana), con particolare attenzione a quello che sarà il nuovo ministro dell’economia, carica che potrebbe ricoprire ad interim lo stesso Monti.